Consumi, emorragia senza fine in Spagna

Dopo il calo del 2017, segno meno anche nel primo trimestre. Mele, fragole e kiwi ko

Consumi, emorragia senza fine in Spagna
Dal bilancio semestrale dell’export in rosso al consolidamento del calo dei consumi interni: non è sicuramente un periodo d’oro per la Spagna dell’ortofrutta. Nei primi tre mesi di quest’anno le famiglie iberiche hanno diminuito gli acquisti del 2,9% rispetto all’analogo periodo del 2017 mentre la spesa è calata dell'1,6%, per un totale di 2,7 miliardi di euroIl calo dei volumi, stando ai dati del ministero dell'Agricoltura, della pesca e dell'alimentazione, è causato principalmente dalla frutta e dalle patate, giù entrambe del 5% (rispettivamente a 937 milioni e 233 milioni di chili), mentre le verdure sono cresciute dell'1,2%, a 631 milioni di chili, grazie soprattutto alle performance positive di pomodori e peperoni.

Nel segmento frutta, perentorio -11% sia per le mele che per le fragole, mentre il kiwi perde il 13,7%. Segno più, invece, per il melone, che ha aumentato le vendite del 12,7%. In valore la spesa per la frutta è stabile a 1,4 miliardi di euro mentre spicca, in negativo, il -12,8% delle patate, scivolate a 161 milioni di euro.

Si protrae quindi il trend negativo che già aveva caratterizzato il 2017, quando la riduzione degli acquisti era stata del 3,5% per la frutta (con 4,3 milioni di tonnellate complessive consumate) e del 3,4% per la verdura (4,4 milioni di ton). Sono soprattutto i consumi domestici a determinare la flessione delle vendite interne, mentre nel "fuori casa" gli ortaggi si difendono bene e rappresentano la categoria con il maggior peso specifico nel food. 

Copyright 2018 Italiafruit News