Un'estate fiacca nei Mercati italiani

La situazione da Milano a Catania. «Vendite in calo del 20% ad agosto»

Un'estate fiacca nei Mercati italiani
Un agosto “fiacco” nei principali Mercati all’ingrosso e Centri agroalimentari italiani. “Il bilancio dell’ultimo mese, tra alti e bassi, è piuttosto deludente, registriamo un calo del lavoro del 20% circa rispetto all’anno scorso”, spiega dall’Ortomercato di Milano il grossista Salvatore Musso. “Le cause sono molteplici: dall’instabilità climatica che ha frenato in parte i consumi ai problemi di varia natura accusati nella fase produttiva”. Per quanto riguarda i principali articoli di stagione, l’operatore ha riscontrato in settimana “un calo dei prezzi per il fico d’india e in parte anche per l’uva; sostanzialmente stabili le pesche, mentre ultimamente c’è un po’ più di attenzione per le nettarine, sopratutto se di origine siciliana”.

“E’ un estate molto fiacca e il trend è ulteriormente peggiorato negli ultimi giorni” afferma, dal Mercato di Genova, Gianbattista Ratto, grossista e amministratore delegato della società di gestione della struttura ligure (Sgm). “I motivi? Sicuramente la sensibile flessione del turismo accusata dalla Liguria al pari di molte altre regioni italiane: mentre la città si svuotava, il numero dei visitatori non ha compensato, come avveniva invece in passato, il calo di potenziali consumatori”. 



Un segno meno su cui non ha inciso, assicura Ratto, la tragica vicenda del crollo del ponte Morandi: “non ci sono stati contraccolpi commerciali, anche se i trasporti, adesso, costano di più”. E aggiunge: “Stiamo tutti dando una mano, a livello privato e aziendale, per risolvere il problema, certo è che dovremo cambiare abitudini fino a quando non sarà ristabilita la viabilità ordinaria. Ci vorranno almeno 24-36 mesi. Devo dire che le amministrazioni sono intervenute prontamente e stanno lavorando sono. Quanto accaduto ha lasciato il segno ma la  città non è bloccata”. In vista della riapertura delle scuole è all’esame una possibile modifica degli orari del Mercato.

Ampia, in generale - come confermano le rilevazioni Italmercati, Unioncamere e Bmti - la disponibilità di prodotto nei vari Mercati e tutt'altro che esaltanti i prezzi. Anche al Maas di Catania dove, ieri, le albicocche venivano vendute con una “forbice” tra 1,10 e 1,25 euro il chilo, i fichi d’India tra 1,40 e 1,60, le fragole del Trentino tra 2,50 e 3 euro, le mele Royal Gala, così come le pere Coscia italiane, tra 1 euro e 1,20 euro, le pesche tra 0,90 e 1,30, le nettarine tra 0,70 e 1,40 euro; le susine si attestavano tra 0,60 e 0,90, l’uva da tavola tra 0,90 e 1,30 euro, le angurie tra 0,20 e 0,35, i meloni tra 0,45 e 1 euro, i pomodori, a seconda della tipologia, tra 0,70 e 2,30 euro. 
"E' stato un agosto altalenante; disastrosi gli ultimi giorni, nonostante la presenza dei turisti in Sicilia", commenta il grossista etneo Giuseppe Guagliardi. "I Mercati all'ingrosso - conclude - non intercettano più molte fasce di acquirenti e raggiungono categorie di consumatori che si vanno ormai estinguendo...".

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