Frutta estiva, la bandiera della riscossa si affloscia

Condizioni favorevoli, ma non si ottengono i risultati sperati

Frutta estiva, la bandiera della riscossa si affloscia
Nell'estate in cui il Nord Europa brucia letteralmente dal caldo e in Finlandia le renne si sono tuffate nel Mar Baltico per cercare un po' di refrigerio, la frutta italiana non trova quello sprint commerciale che - almeno sulla carta - doveva avere e poteva sfruttare.

I fattori esterni sono favorevoli: clima adatto a incrementare i consumi, ma anche una Spagna che quest'anno ha difficoltà nel soddisfare appieno le richieste dei mercati europei. E l'Italia? Con la pressione iberica più blanda - dovuta a problemi produttivi e di qualità - la frutta tricolore avrebbe potuto sventolare la bandiera della riscossa. Invece, pur davanti a una campagna migliore di quella dello scorso anno, l'impressione è che si siano perse per strada importanti occasioni.

Albicocche

Le strutture ortofrutticole che lavorano stabilmente con la Grande distribuzione italiana ed estera, nel corso della campagna hanno dovuto dire parecchi "no" ai loro clienti, in modo da centellinare i volumi di frutta, soprattutto i prodotti alto di gamma. E' successo per pesche e nettarine - e questo è l'effetto di una annata dai volumi ridotti rispetto al 2017 - e sta succedendo anche con le susine. I prezzi non sono crollati come negli anni scorsi, ma a fronte di quantitativi ridotti le quotazioni 2018 non meritano certo chissà quale brindisi. Il Made in Italy crea valore, ma per l'ortofrutta non è sempre vero: l'innovazione varietale - quando risponde alle esigenze del consumatore - premia, ma guai a perdere di vista la promozione del prodotto (non basta un Tricolore sulla confezione) e una logistica competitiva.



In questo quadro, ricordiamo, le angurie stanno vivendo una stagione commerciale critica, anche i meloni a tratti se la sono vista brutta e per l'uva da tavola la campagna è iniziata senza prezzi da capogiro. Qualcosa non ha funzionato. Sicuramente un'offerta più organizzata, anche a fronte dei capricci del meteo, avrebbe permesso ben altre soddisfazioni per la frutta estiva italiana. Non a caso all’ultima assemblea Fruitimprese, il presidente Marco Salvi aveva detto: “le imprese che hanno deciso di unirsi per collaborare, soprattutto in chiave export, stanno lavorando bene”. Ma quante lo hanno fatto per davvero?

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