Attualità
Verdure, la lunga estate (troppo) calda
Sipo: «Fisiopatie da controllare. Mercato poco brillante, si salvano i radicchi»
Il caldo non dà tregua alle produzioni orticole romagnole. “Per quanto riguarda gli ortaggi a foglia, come radicchi e indivie, la qualità è stata buona fino a metà luglio circa, poi il persistere di temperature elevate sia di giorno, sia di notte ha determinato la comparsa di fisiopatie e il conseguente abbassamento qualitativo. Il che ha significato maggiori operazioni di mondatura e cernita in magazzino, con aggravio dei costi di produzione”. Questo il primo commento di Stefano Pazzagli, technical manager & supplies department Sipo, sulla campagna estiva dell’azienda di Bellaria Igea Marina (Rimini), specializzata nella produzione e commercializzazione di ortaggi.
“L’approvvigionamento locale come anche da altre regioni deriva perlopiù da accordi commerciali definiti alcuni mesi prima con le aziende agricole associate – spiega Pazzagli - Con le quali si stipulano anche capitolati tecnici per le linee di difesa, le concimazioni e così di seguito. Solo una parte della fornitura di zucchine deriva da aziende di proprietà”.
Da maggio a ottobre in Romagna Sipo coltiva peperoni piccanti tondi e friggitello, ravanelli, fiori di zucca, fagiolini, prezzemolo, carote, strigoli, sedani e, fino a dicembre, le indivie. Altre produzioni di rilievo sono il mais veneto (da giugno a novembre), le taccole campane (maggio-ottobre), le indivie, pan di zucchero e i radicchi abruzzesi (giugno-settembre) e i sedani della Puglia (da luglio al maggio successivo). Quest’anno, per il periodo maggio-settembre, sono stati messi a coltura circa 70 ettari di terreni.
Tutte le verdure e gli ortaggi sono lavorati nello stabilimento romagnolo e commercializzati sfusi o confezionati. “La novità di quest’anno – prosegue Mattia Sarti, purchasing manager - è la scelta di utilizzare vassoi di cartoncino per tutta la linea Verdure di Romagna e di vassoi r-pet (materiale 100% riciclabile) per il resto dell’assortimento confezionato, in modo da avere un minore impatto sull’ambiente”.
“I prezzi sono in linea con quelli del 2017. Fanno eccezione i radicchi per i quali sono più alti in acquisto e, di conseguenza, alla vendita. Il mercato - conclude Sarti - non è per niente brillante, con minori vendite rispetto all’anno scorso, forse a causa di un surplus di offerta”.
I principali canali di riferimento sono la grande distribuzione nazionale e i mercati all’ingrosso, con un’attenzione crescente per l’estero, che sta diventando una risorsa importante per la distribuzione dei prodotti Sipo.
“L’approvvigionamento locale come anche da altre regioni deriva perlopiù da accordi commerciali definiti alcuni mesi prima con le aziende agricole associate – spiega Pazzagli - Con le quali si stipulano anche capitolati tecnici per le linee di difesa, le concimazioni e così di seguito. Solo una parte della fornitura di zucchine deriva da aziende di proprietà”.
Da maggio a ottobre in Romagna Sipo coltiva peperoni piccanti tondi e friggitello, ravanelli, fiori di zucca, fagiolini, prezzemolo, carote, strigoli, sedani e, fino a dicembre, le indivie. Altre produzioni di rilievo sono il mais veneto (da giugno a novembre), le taccole campane (maggio-ottobre), le indivie, pan di zucchero e i radicchi abruzzesi (giugno-settembre) e i sedani della Puglia (da luglio al maggio successivo). Quest’anno, per il periodo maggio-settembre, sono stati messi a coltura circa 70 ettari di terreni.
Tutte le verdure e gli ortaggi sono lavorati nello stabilimento romagnolo e commercializzati sfusi o confezionati. “La novità di quest’anno – prosegue Mattia Sarti, purchasing manager - è la scelta di utilizzare vassoi di cartoncino per tutta la linea Verdure di Romagna e di vassoi r-pet (materiale 100% riciclabile) per il resto dell’assortimento confezionato, in modo da avere un minore impatto sull’ambiente”.
“I prezzi sono in linea con quelli del 2017. Fanno eccezione i radicchi per i quali sono più alti in acquisto e, di conseguenza, alla vendita. Il mercato - conclude Sarti - non è per niente brillante, con minori vendite rispetto all’anno scorso, forse a causa di un surplus di offerta”.
I principali canali di riferimento sono la grande distribuzione nazionale e i mercati all’ingrosso, con un’attenzione crescente per l’estero, che sta diventando una risorsa importante per la distribuzione dei prodotti Sipo.
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