Strage di braccianti nelle strade, riflettori sul caporalato

Quattro morti sabato, altri 12 ieri, sempre nel Foggiano. Governo e sindacati: ora basta

Strage di braccianti nelle strade, riflettori sul caporalato
Il rosso dei pomodori mescolato a quello del sangue. Nel Foggiano la strage continua: dopo le quattro vittime dell’incidente stradale di sabato sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, causato dal violento impatto tra un furgone ed un tir carico di ortaggi (nella foto), ieri, sulla strada statale 16, nel territorio di Lesina, sono morte altre 12 persone, anche in questo caso tutte straniere, anche in questo caso reduci dalla raccolta dell'"oro rosso" nei campi. Uccise, come 48 ore prima, dalla collisione tra il piccolo furgone che li accoglieva e un Tir.

Sono in corso le indagini per capire se a fare da cornice alla duplice tragedia ci sia il caporalato e i relativi metodi di trasporto dei lavoratori ma le reazioni, forti, non si sono fatte attendere: domani, mercoledì 8 agosto, molti braccianti incroceranno le braccia e, su input del coordinamento lavoratori agricoli Usb, manifesteranno con una marcia “dei berretti rossi” che partirà  dal Comune di San Severo per concludersi davanti alla prefettura di Foggia. 



I sindacati chiedono a gran voce che il trasporto dei braccianti immigrati venga organizzato con il concorso pubblico-privato per garantire sicurezza e tutela e per “sottrarre ai caporali questo formidabile strumento di ricatto e di controllo”, mentre il ministro delle Politiche agricole e del turismo Gian Marco Centinaio, in un tweet scrive: “Siamo proprio sicuri che la vergogna del caporalato sia stata sconfitta? In Italia non ci devono più essere schiavi”. "Chiederò controlli a tappeto per combattere, in tutta Italia, sfruttamento e caporalato", ha affermato a caldo il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che oggi sarà a Foggia - dove si recherà anche il premier Conte - "per portare alcune proposte contro questo intollerabile fenomeno". E Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, non ha dubbi: "Serve un maggiore controllo e per questo mi attiverò, sin da subito, per avviare tutte le procedure necessarie per un aumento del numero degli ispettori cui spetta il delicato compito di vigilare".

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