Mercati, estate avara di soddisfazioni

Calo di vendite nelle grandi città, nessun exploit nelle località di vacanza

Mercati, estate avara di soddisfazioni
L’estate entra nel vivo, le temperature aumentano e per molti italiani è tempo di ferie. Rallentano, di conseguenza, le contrattazioni nei Centri agroalimentari delle grandi città: è il caso di Milano
dove, sottolineano i grossisti, già dall’inizio del mese si è registrato un calo notevole delle vendite che si protrarrà probabilmente sino a fine luglio, con una graduale ripresa da agosto e il ritorno alla normalità con la riapertura delle scuole. 


Mercato nel complesso fiacco anche a Verona. "Top Melon" (nella foto) viene venduto - spiegano nello stand di Euroverde Srl - a un euro il chilo; in generale il retato (80-90 centesimi il chilo) ottiene quotazioni migliori del liscio perché si è verificato un leggero "buco produttivo" per la prima tipologia. Non esaltante nemmeno la situazione di pesche e nettarine, con il prodotto romagnolo di buona qualità e pezzatura preferito al frutto veronese. Più vivaci le fragole: quelle scaligere spuntano circa 2,50 euro il chilo, quelle trentine arrivano a 4,50-5 euro. Trend discreto anche per le ciliegie del Trentino (nell'immagine sotto), con prezzi attorno ai 5 euro e parziale ripresa delle albicocche, le cui ultime varietà disponibili sono commercializzate a 1,50-180 euro il chilo.



Il calo di vendite nelle città non si traduce però, almeno fino a questo momento, in un "travaso" del business nelle località balneari. “La stagione ancora non è ancora decollata, ci sono pochi turisti - dice dal Centro agroalimentare abruzzese La Valle della Pescara Piero Galasso, presidente dei grossisti aderenti a Fedagro-Confcommercio - Negativa soprattutto l'ultima settimana, in cui, per fare alcuni esempi, il pomodoro a cuore pera d’Abruzzo è crollato da 1,20 euro a 40 centesimi e l’uva Cardinal locale è scesa a un euro il chilo a fronte dell'1,50 euro di sette giorni fa. Performance poco brillanti anche per pesche e nettarine: i volumi di vendita sono discreti ma la forbice prezzi, tra 60 e 1,40 euro a seconda del calibro, racconta di un mercato tutt'altro che spumeggiante".

“Ad oggi - conclude l’operatore pescarese - c’è delusione tra gli operatori economici: si lamentano i titolari degli stabilimenti balneari, pieni solo nei weekend, mentre i ristoranti lavorano a ritmi sostenuti ma, come sappiamo, non sono certo il luogo ideale per il consumo di frutta…”.



Altra voce legata alle località turistiche è quella di Alvaro Gobbi, grossista di lungo corso al Mercato di Cesena, che serve anche una fetta della riviera Romagnola: “E’andata bene fino a metà luglio, poi negli ultimi giorni abbiamo notato un ridimensionamento di volumi e prezzi”, spiega. “Nel complesso decisamente meglio dell'estate 2017 pesche e nettarine, peggio invece le albicocche e soprattutto le angurie e i meloni, che non decollano”.

Al Mercato ortofrutticolo di Vittoria, in Sicilia, infine, buon momento per il pomodoro ragusano: i prezzi del Ciliegino già lavorato - aveva detto  a Italiafruit News nei giorni scorsi Antonino Salafia, dell’azienda La Fenice - toccano 1,50-1,90 euro il chilo; quotazioni inferiori per zucchine verdi (da 0,20 a 0,50 euro), peperoni (in un range tra 0.30 e 0,70 euro) e melanzane tonde (da 0,25 a 0,35 euro) mentre le angurie si vendono a circa 20 centesimi il chilo.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli
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