Agrumeti, il clima favorisce lo sviluppo dei parassiti

Agrumeti, il clima favorisce lo sviluppo dei parassiti
Le piogge della settimana trascorsa hanno avuto una distribuzione piuttosto a macchia di leopardo e in alcune zone della Sicilia hanno comunque permesso di rimandare di qualche giorno la somministrazione di acqua irrigua.
Il clima caldo umido degli agrumeti nel periodo estivo è l’ambiente ideale di sviluppo delle formiche che possono ostruire gli irrigatori con la loro presenza e contribuiscono alla diffusione sulle piante di diversi parassiti, trasportandoli e contrastando l’azione di molti ausiliari nel contenimento biologico delle specie dannose.

Negli agrumi con fruttificazione a grappolo come l’arancio navelina e il moro, oppure il limone, con la ripresa della stagione irrigua e in presenza di formicai nell’agrumeto, iniziano a svilupparsi alla base del peduncolo e a riprodursi le caratteristiche colonie di “cotonello” (Planococcus citri) che vengono protette e diffuse da questi imenotteri che si nutrono dei loro escrementi ricchi di zuccheri. Di conseguenza la lotta diretta alle formiche contrasta anche la loro diffusione.

Lo stesso discorso vale per altre cocciniglie molto diffuse negli agrumeti come la coccini- glia nera (Parlatoria ziziphi) in agrumeti molto fitti, nonchè di cocciniglie produttrici di melata come la Protopulvinaria pyriphormis e la cocciniglia “mezzo grano di pepe” (Saissetia oleae). Quest’ultima, praticamente scomparsa nell’ultimo decennio dagli agrumeti siciliani, torna ad essere presente anche se con popolazioni contenute numericamente. Questo ritorno potrebbe trovare spiegazione nella distruzione degli antagonisti naturali di questi coccidi (Metaphycus spp. e alt.) con gli antiparassitari sistemici di ultima generazione di comune diffusione negli agrumeti. Per questo tipo di parassiti è molto utile il monitoraggio visivo in campo anche per verificare la presenza di stadi biologici degli insetti più vulnerabili ad una eventuale lotta diretta.

Nei limoneti, in questo periodo, occorre monitorare la presenza in campo della cocciniglia bianca (Aspidiotus nerii), per programmare la lotta specifica in assenza dei nemici naturali e prima del passaggio delle neanidi sui frutti.

Molto insidiosa negli impianti giovani è la minatrice serpentina (Phyllocnistis citrella) in quanto scava delle gallerie nei tessuti delle foglie dei nuovi flussi vegetativi deformandole e riducendone quindi la funzionalità. Nel caso di interventi diretti è importante alternare i principi attivi utilizzati per prevenire fenomeni di “resistenza” e non superare il numero massimo di quattro trattamenti annuali.

Fonte: Agrisicilia