Albicocche del Metapontino, cercasi nuove varietà italiane

La proprosta dei giovani imprenditori agricoli Agia per rilanciare la produzione locale

Albicocche del Metapontino, cercasi nuove varietà italiane
In occasione della 22esima edizione della Sagra dell'Albicocca tenutasi il 30 giugno e l'1 luglio a Rotondella, in provincia di Matera, l'Associazione giovani imprenditori agricoli (Agia) della Cia Basilicata ha suggerito al mondo della ricerca di orientarsi sullo sviluppo di nuove varietà italiane con caratteristiche estetiche e organolettiche (colore, pezzatura, grado brix) pressoché omogenee. Condizione fondamentale per poter dare vita a un Club di prodotto e rilanciare così l'albicocca del Metapontino.

"L'areale storico di Rotondella nasce come oasi della Plasmon con l'albicocca Cafona, famosa per l'eccezionale grado zuccherino - dice a Italiafruit News Rudy Marranchelli, presidente regionale dell'Agia-Cia e produttore di albicocche - Questa cultivar è praticamente sparita nelle nostre zone".

"Ma, oltre a dimenticare le varietà tradizionali, negli ultimi anni ci siamo orientati troppo sull'adattamento di piante spagnole o francesi nel Metapontino, piuttosto che concentrare l'attenzione su nuove varietà nazionali. La francese Kioto, per fare un esempio, ha già dato problemi ad alcuni produttori".

Per Marranchelli, in pratica, il mondo della ricerca dovrebbe sviluppare nuove selezioni in loco, con l'obiettivo di offrire una gamma varietale con caratteristiche omogenee per un calendario compreso tra 30 e 45 giorni. "E' una sfida difficile ma, così facendo - conclude il presidente dell'Agia-Cia Basilicata - si potrebbe poi intraprendere la strada strategica del Club di prodotto e garantire un maggiore valore alla produzione".

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