Cia e Coldiretti: bene l'apertura del Governo ai voucher

Cia e Coldiretti: bene l'apertura del Governo ai voucher
Le imprese agricole hanno bisogno di flessibilità. Voucher e pagamenti in contanti siano dunque sul tavolo dei punti da risolvere. Cia-Agricoltori Italiani commenta così le novità annunciate in tema di lavoro.

“La flessibilità, di cui il settore agricolo ha assolutamente bisogno, malgrado le aperture del governo in tal senso, non sembra essere contemplata dal Decreto dignità - commenta il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, all’indomani dall’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio dei ministri - Questo ci preoccupa, ma ci porta anche a chiedere, con sempre più forza, segnali concreti di revisione di alcune disposizioni che non favoriscono quelle imprese che creano e mantengono l’occupazione”.

Per questo Cia-Agricoltori Italiani accoglie con favore l’apertura del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio alla reintroduzione dei voucher in agricoltura. “Le ovvie ragioni per le quali i voucher debbono essere reintrodotti - dichiara ancora Scanavino - sono alla base delle richieste di una revisione sostanziale del sistema di pagamento, entrata in vigore il 1° luglio, che obbliga tutti i datori di lavoro, a prescindere dalla tipologia e dalla durata del rapporto di lavoro, a effettuare il pagamento delle retribuzioni attraverso modalità tracciate. Questa disposizione - conclude il presidente di Cia-Agricoltori Italiani - sta creando enormi difficoltà a tutto il settore agricolo, con particolare riferimento a quelle fattispecie di rapporti di lavoro occasionali, stagionali nonché prestati da lavoratori extracomunitari, che richiedono una gestione semplificata, che deve tenere conto sia della tipologia particolare di queste figure, sia della tempistica nella gestione degli adempimenti burocratici”.

Con il ritorno dei voucher circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna, dove con l’estate sono iniziate le attività di raccolta e presto ci sarà la vendemmia. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’apertura sulla reintroduzione dei voucher per le attività in agricoltura e per le colf. Una presa di posizione importante fortemente sostenuta dalla Coldiretti dopo che la riforma ha di fatto azzerato questa opportunità in agricoltura che consente di integrare il reddito delle categorie più deboli ma anche per avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi anziani pensionati.

I voucher – spiega la Coldiretti – erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 per la vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Nel corso degli anni successivi l’agricoltura – sottolinea la Coldiretti – è stata l’unico settore che è rimasto praticamente fedele all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati e studenti) a differenza de altri settori. Non è un caso – precisa la Coldiretti – che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011 senza gli abusi che si sono verificati in altri settori. In agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno prima dell’abrogazione circa due milioni di voucher, più o meno gli stessi dei cinque anni precedenti pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro che – sottolinea la Coldiretti – hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne.

Ora occorre fare presto, poiché l’estate coincide – riferisce la Coldiretti – con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne a partire dalle attività di raccolta di verdura e frutta come albicocche o pesche, fino ad arrivare alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre e secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta. I voucher – ha continuato la Coldiretti – sono uno strumento positivo per l’economia e il lavoro dei territori interessati ma sono anche validi nel favorire l’emersione del sommerso.

“L’Italia non può permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia” conclude il presidente la Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare l’importanza di “assicurare al settore uno strumento che semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto a un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito di cui c’è particolarmente bisogno”.

Fonte: Cia Agricoltori Italiani e Coldiretti