«Mercato di Milano, la crisi c'è eccome»

Musso: «Concorrenza sleale e poca sicurezza, il declino è un dato di fatto. E il nuovo progetto...»

«Mercato di Milano, la crisi c'è eccome»
Le parole del presidente di Sogemi Cesare Ferrero, che in un intervento pubblicato la scorsa settimana dalla nostra testata ha scritto tra l’altro che “non vi sono elementi oggettivi per affermare che il Mercato di Milano sia in crisi”, vengono commentate da Salvatore Musso, direttore commerciale di Masterfruit, una delle aziende attive nella struttura di via Cesare Lombroso. 

“Dal 1986 a oggi, come operatore dell’Ortomercato ho assistito e vissuto assieme ai miei colleghi una lenta ma costante crisi del nostro mondo, che ha raggiunto l’apice proprio in questi ultimi anni”, sottolinea nella missiva inviata a Italiafruit News il grossista. “Dei 240 punti vendita iniziali ci ritroviamo in 112: nessuno si accorgerebbe se un terzo di questi, domani mattina, non aprisse, mentre buona parte dei restanti è formata da nuovi colleghi perlopiù di origine straniera, molti dei quali non hanno la più pallida idea di cosa siano le normative Haccp o 626”. 

“All’Ortomercato di Milano la crisi c’è, eccome - scrive ancora Musso - e la causa principale è stata ed è ancora oggi una cattiva gestione da parte della Sogemi, che non è mai riuscita a risolvere i problemi più gravi. Quali? Penso alla concorrenza sleale dell’extrautenza, cioè delle società che utilizzano l’area mercatale senza averne diritto, a costo zero, mentre noi operatori siamo gravati da oneri elevati a fronte di servizi pessimi. Sogemi, dal 1965, non è mai riuscita a creare piattaforme di logistica a norma, ha sempre dato concessioni a privati che ne facevano ovviamente un uso proprio alimentando in certi casi l'extrautenza”.



L’operatore fa riferimento poi ai problemi di sicurezza interna, al lavoro nero e aggiunge: “i visitatori di altri Paesi che vengono a trovarci rimangono sbigottiti di fronte a una struttura così fatiscente. Non sono mai stati eseguiti servizi di ordinaria manutenzione, bisogna aspettare che cadano calcinacci o sprofondi un tombino sotto il peso di un carrello elevatore perché venga fatto qualcosa”.

E sul progetto di restyling, Musso è scettico: "L’area Sogemi è enorme e si trova praticamente in centro, quindi molto appetibile. Il Mercato nuovo? Una telenovela che prosegue con ogni nuovo presidente. Avrebbe dovuto già esserci il cantiere aperto e invece siamo ancora qui ad aspettare, mentre non ci è ancora stato spiegato come faremo a lavorare tutti considerando che metà dell’area sarà transennata e già adesso ci si muove a fatica. E poi non si capisce come mai proprio in questi giorni sia stato pubblicato un bando a favore di privati per un’area di quattromila metri quadri di spazio che dovrebbe servirebbe per il progetto di restyling”. 

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