«Le eccellenze Made in Italy trionferanno anche nel 2050»

Studio di Confcooperative sul cibo del futuro: spazio a insetti e prodotti vegani

«Le eccellenze Made in Italy trionferanno anche nel 2050»
Il Made in Italy continuerà ad essere un mantra anche nei prossimi anni. I nuovi trend - dai prodotti vegani agli insetti - si faranno spazio sulle tavole del Bel Paese, la spesa online moltiplicherà le sue vendite, ma per nove italiani su dieci le eccellenze nazionali prevarranno anche nel 2050. Questo è quanto emerso durante l'assemblea della cooperazione agroalimentare e pesca di Confcooperative, che si è tenuta ieri a Roma, dove è stata presentata un'analisi sul cibo del futuro, stili, tendenze, export e Italian sounding.

"Il tagliere di formaggi e salumi, pesce e carne, pizza pasta e pane, latte e ortofrutta saranno sempre in cima alle preferenze dei palati senza essere scavalcati dalle innovazioni gastro-etniche", spiegano Giorgio Mercuri, eletto presidente di Confcooperative FedAgriPesca, e il suo vice Paolo Tiozzo (nella foto sotto). "Tra le sfide del futuro c’è quella di migliorare la resa al palato dei prodotti di quarta e quinta gamma".



All'assemblea si è parlato anche di sostenibilità. Secondo il Centro Studi Confcooperative, sette cooperative agroalimentari su dieci sono impegnate in progetti di sostenibilità ambientale; una su due investe in risparmio d’acqua ed energia elettrica; una su tre in tecnologie rispettose dell’ambiente; una su quattro è indirizzata verso il riutilizzo dei materiali (biomasse e scarti industriali).

Un altro grande must per il cibo del futuro sarà la trasparenza informativa verso i consumatori, che saranno sempre più attenti alle caratteristiche dei prodotti che portano sulle proprie tavole. Lo ha sottolineato durante il suo intervento nel talk-show di Confcooperative Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, che è stata "la prima catena distributiva in Italia e in Europa a mettere a disposizione le informazioni dettagliate sul proprio prodotto a marca, inclusa la provenienza delle materie prime dei prodotti. Utilizzando tecnologie semplici per il consumatore, Coop ha iniziato con il Supermercato del futuro in Expo a sperimentare soluzioni informative molto più grandi di quelle che le etichette possono contenere, per esempio sulle caratteristiche nutrizionali, sull’impronta ambientale dei prodotti e sulle pratiche per ridurre lo spreco del cibo".



“Le cooperative rappresentano il 70% del latte, il 60% del vino, il 50% dell’ortofrutta del nostro Paese", così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, intervenendo all’assemblea di Fedagripesca davanti al ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. "Le cooperative non delocalizzano, sono radicate sul territorio e costruiscono filiere per i soci produttori. Produciamo in Italia, paghiamo le tasse in Italia, lavoriamo prodotto italiano. Le cooperative sono una filiera tre volte italiana. Questa è la nostra specificità, queste le nostre radici, questa è la nostra forza".

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