Crpv, Raffaele Drei (Agrintesa) sale al vertice

Il nuovo presidente: ecco le drupacee che vogliamo

Crpv, Raffaele Drei (Agrintesa) sale al vertice
Raffaele Drei, presidente di Agrintesa, sale al vertice del Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv), società cooperativa romagnola che promuove la ricerca, la sperimentazione e la divulgazione nel comparto delle produzioni vegetali, operando a diretto contatto con le maggiori realtà del settore. Drei sostituisce l'ex presidente Giampiero Reggidori, in carica dal 2001. L'annuncio ufficiale è stato dato ieri a Faenza nell'ambito dell'incontro di aggiornamento sul "Progetto Maspes. Miglioramento genetico di albicocco e pesco in Emilia-Romagna", alla presenza di Simona Caselli (Assessore regionale all'Agricoltura), Daniele Bassi (Università di Milano), Stefano Foschi (Crpv), Alvaro Crociani (Crpv), Piero Turroni (New Plant) e Secondo Danesi (Geoplant Vivai). 

L'ultima assemblea dei soci del Crpv ha provveduto anche al rinnovo delle cariche sociali per il periodo 2018/20. Il nuovo Cda risulta composto, oltreché da Drei, da Marco Albertini (Progeo), Massimo Bondi (Promosagri), Massimo Bonetti (Coprob), Claudio Biondi (Cantine Riunite), Massimo Brusaporci (Alimos), Massimo Cristiani (Consorzio Patata Italiana di Qualità), Giuliano Donati (Granfrutta Zani), Gabriele Ferri (Patfrut/Naturitalia), Alberto Grassi (Apofruit), Stefano Lazzarini (Caviro), Realdo Mastini (Orogel Fresco), Ibrahim Saadeh (Pempa Corer), Davide Vernocchi (Apo Conerpo).

"Il nuovo Cda - ha posto l'eccento Drei - ha un connotato diverso dal passato e testimonia la volontà delle maggiori imprese dell'Emilia-Romagna, in particolare delle cooperative, di voler scommettere sul rilancio dello strumento Crpv, affrontando l'innovazione con una logica di sistema. Concentreremo il nostro impegno per dare migliori risposte alle esigenze delle varie filiere di produzione, contribuendo alla creazione di un sistema di ricerca efficiente e in grado di accompagnare le imprese agroalimentari nei processi di innovazione, facilitando la diffusione di buone pratiche sostenibili e promuovendo l'innalzamento costante della qualità". 

Agribologna entra nel progetto Maspes

L'ente di ricerca, dal 2007, sta portando avanti il programma Maspes, dedicato al miglioramento genetico di pesche, nettarine e albicocche. "Questo progetto - ha annunciato Alvaro Crociani, direttore del Crpv - ha visto nell'ultimo mese l'entrata del Consorzio Agribologna, che si va così ad aggiungere alla società New Plant (costituita da Apo Conerpo, Apofruit Italia e Orogel Fresco) e alle aziende vivaistiche aderenti al Cav, quali Geoplant Vivai, Vitroplant Italia e Vivai F.lli Zanzi. Il Maspes vede la responsabilità scientifica dell'Università degli Studi di Milano e polarizza la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, costituendo un efficace esempio di convergenza di interessi tra il settore della ricerca e il comparto produttivo"


I risultati del progetto Maspes

Per l'albicocco, il lavoro di selezione di Maspes conta oggi circa 10.700 semenzali (la maggior parte dei quali contiene nel background genetico almeno un genitore resistente alla Sharka) e 38 selezioni pre-commerciali in grado di coprire un calendario di maturazione di oltre due mesi, da fine maggio a inizio agosto. Per il pesco, invece, si contano circa 6.100 semenzali (rispondenti a obiettivi specifici quali polpa stony hard, lunga shelf life, tolleranza alla Sharka, resistenza alla Monilia) e 80 selezioni pre-commerciali tra pesche e nettarine a polpa gialla o bianca, in rappresentanza di un periodo di circa quattro mesi, da giugno a settembre. 


Fra le nuove varietà di albicocco, Pieve (dotata di buona rusticità, ottimo sapore e aspetto attraente con frutti di maggior qualità rispetto a Portici e meno soggetti a screpolature e imbrunimenti) e Petra (molto interessante per l'attraente aspetto esteriore, presenta pezzatura elevata e ottima consistenza), con la quale il Crpv ha appena chiuso un contratto di coltivazione con Conserve Italia. Tra le varietà di pesche, si segnala Bordò (interessante per la precoce epoca di maturazione, l'aspetto ed il sapore dei frutti, di ottima consistenza), tra le nettarine Rebus 028 (caratterizzata da epoca di maturazione precoce, attraente aspetto esteriore e sapore subacido, buono) e la tardiva Dulcior, brevettata nel 2016.

"Oggi (ieri per chi legge, ndr) - ha specificato Stefano Foschi, ricercatore del Crpv - presentiamo anche Nirosa 1 e Nirosa 2, brevettate nel 2017. Si tratta di albicocche autofertili che maturano in epoca precoce e che si caratterizzano per il buon sapore e una buccia di medio o bassa acidità. Belle esteticamente, queste due varietà vanno a coprire un periodo del calendario attualmente privo di varietà di pregio".

"Le nuove selezioni - ha sottolineato il direttore Crociani - sono state ottenute attraverso metodologie innovative basate sulla genomica e, in particolare, sulla Mas (marker-assisted selection) detta anche selezione assistita, in grado di rendere più efficiente il lavoro di selezione varietale tramite l'ausilio di marcatori molecolari".



La strada della genetica: focus su bontà e resistenza alle malattie

Per quanto riguarda la peschicoltura, il neo presidente Drei ha evidenziato che il Crpv si adopererà innanzitutto per "rivitalizzare la ricerca genetica al fine di mantenere vivo un segmento in declino. Non possiamo accettare il concetto che non vi sia un futuro per le pesche e nettarine in Emilia-Romagna. Dobbiamo rimboccarci le maniche ed essere più incisivi".

Ma il progetto Maspes si intensificherà anche per l'albicocco: "Negli ultimi anni - ha aggiunto Drei - questa specie ha registrato un trend di mercato positivo, grazie anche all'innovazione e all'allargamento dei calendari di raccolta. E' chiaro, però, che dobbiamo continuare a ricercare con forza alcune caratteristiche, a partire dalla bontà del prodotto. Credo la nuova frontiera di questa specie sia la disponibilità di varietà organoletticamente accettabili e accattivanti per il consumatore".

Gli Ogm in aiuto della Sharka del pesco

Come ha spiegato Piero Turroni, presidente di New Plant, il settore delle drupacee deve però riuscire anche a selezionare nuove varietà resistenti alla principali malattie. "La sfida più difficile è quella della Sharka, in via di risoluzione per l'albicocco, ma ancora molto lontana per il pesco. Ritengo che le istituzioni dovrebbero valutare la via dell'utilizzo degli Ogm per dare una risposta più veloce alla Sharka del pesco".

Anche Secondo Danesi, in rappresentanza dei vivaisti, ha evidenziato l'importanza di coltivare piante sane e di fare fronte comune affinché i frutticoltori possano produrre reddito. "Sosteremmo il nuovo accordo Maspes per l'individuazione di varietà resistenti: noi vivaisti rispetteremo i patti sottoscritti e ci adopereremo per rafforzarlo e per allargare la base di produttori ortofrutticoli".

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