Camilla, l'anguria scopre la «haute couture»

Cagna (Don Camillo): «Elegante e in abiti cuciti su misura del cliente»

Camilla, l'anguria scopre la «haute couture»
Dopo anni che lavora nel mondo dei meloni, l’Agricola Don Camillo propone oggi alla sua clientela Camilla, una linea di angurie seedless con gli stessi elevati standard qualitativi del suo prodotto di punta.

“Forse anche di più – osserva Ettore Cagna, presidente dell’azienda di Brescello (Reggio Emilia) – Perché abbiamo seguito prima procedure di selezione varietale e, ora, tecniche di coltivazione molto attente. E i risultati non si sono fatti attendere, anzi, i riscontri al primo anno di commercializzazione sono inaspettati, sia come accoglienza, sia come richieste”.



Evidentemente, lo spazio per l’anguria premium c’è. “Per questa fascia di peso (da 1,5 a 7 kg in cinque calibri, ndr) – continua l’imprenditore – Camilla è una delle proposte più gustose e complete sul mercato. A parte il colore verde smeraldo brillante, è dolce, tenera e si mantiene bene. Insomma, una buona opportunità perché il mercato interno riprenda a consumare questo frutto”.

La commercializzazione è iniziata a metà maggio con il prodotto siciliano, per poi passare via via a quello di Fondi, Mantova, Verona e Reggio Emilia. In tutto, 220 ettari per 15mila tonnellate di angurie da gustare fino a settembre.



“Anche l’idea di packaging ed espositore dedicati sta piacendo – continua Cagna – Soprattutto, attrae la possibilità di vestire e presentare Camilla con differenti abiti a seconda delle esigenze dei clienti, italiani (che assorbono il 70% della produzione) ed esteri. Insomma – conclude – se l’obiettivo era emozionare il consumatore, per ora ci stiamo riuscendo con un prodotto sincero”.

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