Caporalato, bufera sulla legge 199

Salvini e Centinaio pronti a rivedere il testo: «Ragioniamo con gli agricoltori onesti»

Caporalato, bufera sulla legge 199
Apertura del nuovo governo giallo-verde sulla possibilità di rivedere la legge 199, il dispositivo entrato in vigore il 3 novembre del 2016 per contrastare il caporalato in agricoltura. Un provvedimento su cui il mondo dell'ortofrutta aveva espresso delle perplessità, dovute all'applicazione pratica della legge e alle conseguenze sulle imprese agricole.

"Credo che nessun parlamentare faccia una legge in malafede, ma poi bisogna vedere se è applicabile e mi sembra che dopo un anno dall'entrata in vigore di quella sul caporalato non sia migliorato niente". Queste le parole del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. "Sono pronto a confrontarmi con gli agricoltori onesti, sono disposto a ragionare con tutti per capire se funziona".

Una dichiarazione ancora più forte dal ministro dell'Interno e leader della Lega Nord Matteo Salvini: “Invece di semplificare complica”. Parole che hanno sollevato il disappunto dei sindacati, in primis della Flai Cgil che, con la segretaria generale Ivana Galli difende invece la legge e i suoi effetti a tutela dei lavoratori in agricoltura.

Il governo, stante le parole di Salvini e Centinaio, vorrebbe quindi mettere mano alle lacune della 199. Ma l'ex ministro Pd Maurizio Martina, promotore della legge insieme al guardasigilli Andrea Orlando, su Twitter scrive: "Giù le mani dalla nostra legge contro il caporalato. La dignità del lavoro viene prima di tutto. Ma il inistro del Lavoro Di Maio che ne pensa? Per ora solo un silenzio assordante. Non si torna indietro".

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