Drupacee, «in Germania promozioni a caso»

Euro-ortofrutticola del Trigno punta il dito contro i buyer tedeschi

Drupacee, «in Germania promozioni a caso»
Nella Valle del Trigno, area vocata alla peschicoltura a cavallo tra l'Abruzzo e il Molise, la raccolta delle pesche e nettarine è cominciata verso il 20 maggio. "Finora - spiega Piero Spidalieri, direttore commerciale dell'Euro-ortofrutticola del Trigno, cooperativa di San Salvo (Chieti) che coltiva circa 350 ettari a pesche e nettarine - abbiamo gestito circa il 30-40% in meno di volumi rispetto all'annata precedente, per quanto riguarda le varietà precoci. La causa è il freddo tardivo, che ha creato problemi ai frutti e alla loro maturazione".

Da questa settimana, la cooperativa inizierà le raccolte delle varietà a media maturazione come, ad esempio, la pesca Royal Glory e la classica nettarina Big Top, caratterizzate da calibri elevati. "Nel complesso - sottolinea - per queste cultivar ci aspettiamo sempre un calo produttivo, ma non esagerato". Dal 7-10 luglio, poi, sarà il turno delle pesche Ghiaccio, dal color bianco-crema, super dolci (fino a 18 gradi brix) e amatissime dai bambini. "I player della Gdo italiana che hanno voglia di innovare il reparto, e offrire una pesca saporita, di nicchia, dovrebbero cominciare a venderla".


Sul fronte commerciale, Spidalieri evidenzia che "la prima fase di mercato è stata positiva. Da alcuni giorni, tuttavia, siamo alle prese con una riduzione dei prezzi nel canale della grande distribuzione europea". I primi responsabili di questa tendenza, secondo l'operatore, sono i buyer tedeschi. "In Germania - denuncia - si stanno facendo offerte promozionali a caso, davvero inspiegabili visto che le quantità di pesche precoci sono estremamente limitate. D'altra parte, la maggiore parte dei buyer tedeschi fa sempre ciò che vuole, disinteressandosi degli agricoltori. Noi, come scelta aziendale, preferiamo vendere il prodotto in Austria e Svizzera, cercando di seguire solo i clienti d'elite che mostrano una apertura al dialogo".

Un'altra criticità, ormai strutturale, è l'embargo russo. "Fino al 2013, la Russia comprava la gran parte dell'offerta greca e una buona parte di quella spagnola. Secondo il mio parere - conclude Spidalieri - l'embargo rimane il problema più grande per le pesche e nettarine, proprio perchè determina inevitabilmente una maggiore concorrenza sui prezzi a livello europeo".



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