Attualità
Fragole, Baruzzi (Crea): «Così dribbliamo il maltempo»
Il punto su una stagione negativa. Le novità e le alternative rosate
L’incontro di venerdì scorso a Martorano di Cesena ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla campagna commerciale delle fragole italiane e illustrare i risultati dei progetti di ricerca del Crea-Centro di Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura (Ofa) con New Plant nel Cesenate, ma anche del Civ e di New Fruits-Geoplant.
L’andamento meteo ha sicuramente complicato la campagna 2018 delle fragole del Nord Italia. Intanto il clima, la neve in particolare, ha determinato un ritardo di 10-15 giorni sull’epoca di fioritura, poi c’è stata un’accelerazione dovuta a un aprile pressoché estivo ma, in ogni caso, la maturazione dei frutti è stata posticipata di una settimana a Cesena e di 10-12 giorni a Verona. “Da quando i frutti hanno iniziato a maturare, però, non c’è mai stato il sole, mai il caldo, anzi poca luminosità, pioggia e grandinate che hanno determinato un importante decadimento qualitativo – riassume Gianluca Baruzzi del Crea Ofa – Alla fine, mezzo punto in meno in termini di grado Brix, ma percepibile per il livello superiore di acidità. Insomma, il risultato è stato una qualità percepita più bassa. Come se non bastasse, con una tenuta in cella drammatica”.
A complicare tutto, l’andamento meteo delle ultime settimane. “La copertura degli impianti diventa fondamentale e il pieno campo si conferma rischioso – continua il ricercatore - Anche nel Veronese, dove tutto è coperto, sono stati segnalati molti marciumi, perché il livello di umidità è elevato. In generale, poi, negli impianti molto spinti dalla tecnica colturale e in condizioni di scarsa luminosità, i frutti tengono ancora meno”.
“Sicuramente, però, in queste situazioni le differenze tra le varietà si notano - osserva Baruzzi – La varietà Garda nel Veronese e Sibilla nel Cesenate si stanno comportando bene, ad esempio, distinguendosi rispetto a tutte le altre”.
Al Sud la campagna si sta chiudendo male perché le fragole “non sono mai arrivate - spiega Baruzzi - Dopo la buona partenza in pieno inverno, il freddo di fine febbraio ha bloccato la differenziazione a fiore e questo ha comportato la scarsa produzione in aprile e maggio. Su livelli produttivi dal 20 al 40% più bassi”.
Ultima nota sulle fragole bianche, che quest’anno hanno suscitato molto interesse a Macfrut, ma che sono oggetto di studi da parte del Crea da tempo. “Sono frutti su cui si stanno muovendo numerosi programmi di breeding, compreso il nostro – conclude Baruzzi – In particolare, stiamo ultimando le osservazioni su una selezione in sperimentazione allargata in alcune realtà di riferimento europeo. Può sembrare una banalità, ma la problematica per le fragole bianche è l’individuazione dell’esatto livello di maturazione del frutto. Se nei frutti rossi basta osservare il viraggio dal bianco al rosso, nei frutti che restano bianchi la difficoltà è oggettiva. La nostra fragola, invece, assume colorazione leggermente rosata, il che semplifica le cose”.
Copyright 2018 Italiafruit News
L’andamento meteo ha sicuramente complicato la campagna 2018 delle fragole del Nord Italia. Intanto il clima, la neve in particolare, ha determinato un ritardo di 10-15 giorni sull’epoca di fioritura, poi c’è stata un’accelerazione dovuta a un aprile pressoché estivo ma, in ogni caso, la maturazione dei frutti è stata posticipata di una settimana a Cesena e di 10-12 giorni a Verona. “Da quando i frutti hanno iniziato a maturare, però, non c’è mai stato il sole, mai il caldo, anzi poca luminosità, pioggia e grandinate che hanno determinato un importante decadimento qualitativo – riassume Gianluca Baruzzi del Crea Ofa – Alla fine, mezzo punto in meno in termini di grado Brix, ma percepibile per il livello superiore di acidità. Insomma, il risultato è stato una qualità percepita più bassa. Come se non bastasse, con una tenuta in cella drammatica”.
A complicare tutto, l’andamento meteo delle ultime settimane. “La copertura degli impianti diventa fondamentale e il pieno campo si conferma rischioso – continua il ricercatore - Anche nel Veronese, dove tutto è coperto, sono stati segnalati molti marciumi, perché il livello di umidità è elevato. In generale, poi, negli impianti molto spinti dalla tecnica colturale e in condizioni di scarsa luminosità, i frutti tengono ancora meno”.
“Sicuramente, però, in queste situazioni le differenze tra le varietà si notano - osserva Baruzzi – La varietà Garda nel Veronese e Sibilla nel Cesenate si stanno comportando bene, ad esempio, distinguendosi rispetto a tutte le altre”.
Al Sud la campagna si sta chiudendo male perché le fragole “non sono mai arrivate - spiega Baruzzi - Dopo la buona partenza in pieno inverno, il freddo di fine febbraio ha bloccato la differenziazione a fiore e questo ha comportato la scarsa produzione in aprile e maggio. Su livelli produttivi dal 20 al 40% più bassi”.
Ultima nota sulle fragole bianche, che quest’anno hanno suscitato molto interesse a Macfrut, ma che sono oggetto di studi da parte del Crea da tempo. “Sono frutti su cui si stanno muovendo numerosi programmi di breeding, compreso il nostro – conclude Baruzzi – In particolare, stiamo ultimando le osservazioni su una selezione in sperimentazione allargata in alcune realtà di riferimento europeo. Può sembrare una banalità, ma la problematica per le fragole bianche è l’individuazione dell’esatto livello di maturazione del frutto. Se nei frutti rossi basta osservare il viraggio dal bianco al rosso, nei frutti che restano bianchi la difficoltà è oggettiva. La nostra fragola, invece, assume colorazione leggermente rosata, il che semplifica le cose”.
Copyright 2018 Italiafruit News