L'International Asparagus Days sarà un evento itinerante

Gli organizzatori: «Dopo l'Italia (Cesena) vorremmo spostarci in Cina e Sudamerica»

L'International Asparagus Days sarà un evento itinerante
Presentato venerdì scorso a Macfrut l'International Asparagus Days, evento internazionale iper-specializzato sull'asparago che si terrà a Cesena Fiera dal 16 al 18 ottobre 2018. La tre giorni nasce dalla partnership tra l'ente fieristico, organizzatore di Macfrut, e Christian Befve, uno dei massimi esperti mondiali sull'asparago, in collaborazione con Luciano Trentini, anch'egli profondo conoscitore del prodotto.

L'evento si compone di quattro parti. Una componente fieristica a Cesena Fiera, con più di 100 espositori previsti da tutto il mondo. In secondo luogo, un ricco programma convegnistico nelle tre sale, dedicato agli aspetti agronomici, commerciali, strategici e tecnici. Una speciale attenzione verrà dedicata al panorama varietale e alle tecniche a basso impatto ambientale come microrganismi antagonisti per le coltivazioni tradizionali e biologiche. Inoltre, un'area dinamica con le prove dimostrative, ospitate in uno spazio adiacente Cesena Fiera, per vedere all'opera le più moderne tecnologie in campo. Queste prime tre parti si svolgono martedì 16 e mercoledì 17 ottobre, mentre le visite tecniche ad alcune aziende di produzione in Emilia-Romagna e Veneto, sono in programma nella giornata di giovedì 18 ottobre.

L'International Asparagus Days sarà promosso in un tour europeo che partirà domani a Bordeaux, dove cinque anni fa Befve aveva organizzato con successo una vera e propria festa dell'asparago, richiamando nel comune francese il 60% dei produttori di asparagi del mondo ed espositori da più di trenta Paesi. Una seconda attività di promozione sarà poi organizzata in Germania.

"Abbiamo grandi aspettative per la prima edizione - ha spiegato il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini - L'idea è quella di fare un evento itinerante che, dopo la prima tappa in Romagna, toccherà nel 2019 la Cina e nel 2020 un Paese del Sudamerica, probabilmente il Perù, per poi tornare ancora in Italia nell'anno successivo".

Cina e Perù, tra le altre cose, sono proprio i due maggiori produttori di asparagi a livello mondiale. La domanda globale è in crescita sia per il prodotto fresco che per quello trasformato, in particolare surgelato.

Asparagi, superfici di produzione nel mondo


C'è l'interesse di tutta la filiera italiana ad elevare la qualità, così come all'incrementare la vicinanza della produzione al mercato visto il basso indice di penetrazione che questo prodotto ha fra le famiglie italiane, di poco superiore al 45%. In Italia si coltivano 6.500 ettari sui circa 210mila ettari in tutto il mondo, dove oggi, secondo Befve, "viene stimata una mancanza di circa 50mila ettari di asparagiaie rispetto all'attuale fabbisogno globale. Tutti i produttori che perteciperanno all'International Asparagus Days potranno incontrarsi per trattare questo aspetto, oltreché per concordare le modalità per riuscire a scaglionare al meglio le varie raccolte durante l'anno, così da ottenere migliori risultati commerciali".


Asparagi, superfici di produzione in Europa



In particolare, la manifestazione di Cesena vuole fare il punto della situazione in una annata in cui a livello europeo le condizioni meteorologiche hanno penalizzato il comparto. Da un lato, infatti, le basse temperature primaverili e le abbondanti piogge hanno nociuto e ritardato la produzione, poi esplosa con l'arrivo delle alte temperature, causando in qualche momento ingolfamenti del mercato a livello europeo e qualche caduta dei prezzi.

"L'International Asparagus Days - ha evidenziato Luciano Trentini - offrirà la possibilità di apprendere informazioni fondamentali sulle nuove tecniche di produzione, quali ad esempio il trapianto meccanico con trattore a guida satellitare e la lotta alle infestanti ed alle patologie con l'uso del calore (pirodiserbo). Al contempo, poi, sarà possibile vedere e toccare con mano le nuove tecnologie di maggiore interesse, dalle roboteche per lavorare i terreni alle macchine per la selezione e la calibratura dei prodotti, dal monitoraggio della coltivazione attraverso i droni all'utilizzo dei rifrattometri per conoscere le sostanze di riserva e programmare le raccolte, fino alle strutture serricole riscaldate con caldaia a cippato".

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