Produzione, commercio e consumi: tutti i numeri del radicchio

Focus del Cso: export in recupero, buone notizie dagli acquisti domestici

Produzione, commercio e consumi: tutti i numeri del radicchio
Produzione italiana in crescita ma ettari in calo, esportazioni in ripresa e consumi in aumento. Questi alcuni dei trend presentati a Macfrut da Cso Italy nell’ambito del convegno “Radicchi, così sono diventati una referenza moderna”.

In dieci anni, dal 2007 al 2017, la produzione nazionale di radicchio è aumentata dell’8% arrivando a circa 260mila tonnellate. Questo il primo dato presentato dal Cso su base Istat (e che include quindi anche la cicoria assieme al radicchio). Calano invece gli ettari coltivati, che perdono il 10% in dieci anni. La regione in cui si concentra la produzione è il Veneto (7.523 ettari), seguita a distanza da Puglia (1.555 ettari) e Abruzzo (1.411 ettari). La coltivazione avviene ancora per il 98% in pieno campo, mentre per solo il 2% in serra.



Sul fronte degli scambi commerciali l’export registra un costante recupero negli ultimi anni, arrivando a sfiorare le 50mila tonnellate, mentre rimangono basse le importazioni che non superano mai le tremila tonnellate. I mercati di sbocco più importanti per il prodotto italiano sono Germania (34% delle esportazioni), Paesi Bassi (9%) e Austria (8%).



Buone notizie dagli acquisti domestici, che continuano a crescere, sia pure con andamento non costante, per tutto il periodo 2008/2017. Nello specifico a volume si arrivano a sfiorare le 73mila tonnellate consumate nel 2017, mentre a valore si superano i 150 milioni di euro.



Per quanto riguarda i canali di acquisto il Cso ha poi evidenziato come per il radicchio ci sia una crescita in atto degli acquisti nel canale tradizionale, trainato dal dettaglio specializzato (i fruttivendoli), che vedono incrementare la loro quota di acquisto di 9 punti percentuali dal 2007 al 2017.



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