Fragole di Romagna, partenza sprint

Il punto sull'avvio della stagione con le cooperative Agrintesa e Apofruit

Fragole di Romagna, partenza sprint
E' iniziata da poco più di una settimana la campagna delle fragole di Romagna, produzione che, negli ultimi anni, sta trovando discreti spazi di mercato nel mese di maggio, grazie alla buona qualità e agli elevati standard agro-ambientali ed etici.

Nell'areale "storico" del Cesenate, le cooperative hanno avviato le operazioni di raccolta verso il 25 aprile, in ritardo di 10-12 giorni rispetto all'ultima annata. Le prime padelle sono state commercializzate a una media di cinque euro il chilo, come risulta dal listino del 27 aprile stilato dal Mercato ortofrutticolo di Cesena. Si tratta di un valore molto più alto rispetto alle quotazioni d'esordio del 2017, pari a circa tre euro il chilo.

"I prezzi elevati della scorsa settimana sono stati supportati dai volumi non eccessivi presenti sul mercato" spiega Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit. Negli ultimi giorni, poi, l'entrata in piena produzione di Basilicata e Campania ha in parte inficiato sulla riduzione delle quotazioni. "A partire da questo weekend - prosegue Zanelli - i prezzi delle fragole di Romagna dovrebbero allinearsi ai livelli che si spuntavano nello stesso periodo del 2017".

Per questa campagna, Apofruit prevede una produzione stabile a circa 8mila quintali. "Circa il 20-25% del raccolto sarà biologico", evidenzia Zanelli.

"La piena produzione in Romagna è attesa per il 12 maggio", sottolinea da parte sua Cristian Moretti, direttore di Agrintesa. Che aggiunge: "Negli ultimi anni, abbiamo portato avanti un ampio lavoro di rinnovamento varietale per agevolare le cultivar più pregiate come Sibilla, Vr4, Brilla e Clery. Le fragole di Cesena, così, sono riuscite a ritagliarsi un proprio spazio di mercato per tutto il mese di maggio. Tant'è che oggi la clientela internazionale riconosce la superiorità della fragola romagnola su quella spagnola, non solo in termini di caratteristiche organolettiche (maggiore tenuta e gusto, ndr) ma anche sotto il profilo degli standard produttivi legati alla difesa, ai trattamenti e alle certificazioni per la legalità".

Per quanto riguarda il mercato estero, Zanelli evidenzia come nel Centro Europa le alte temperature abbiano da una parte favorito l'incremento dei consumi e, dall'altra, determinato un anticipo delle raccolte locali. "Ciò potrebbe condizionare - conclude - l'andamento delle esportazioni nei tre mercati di riferimento: Germania, Svizzera e Austria, in vista della settimana della Festa della Mamma".
 
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