Shopper ecobio per l'ortofrutta, la saga continua

Circolare del ministero della Salute: nodo controlli e la palla passa allo Sviluppo economico

Shopper ecobio per l'ortofrutta, la saga continua
Dopo il parere del Consiglio di Stato arriva la circolare del ministero della Salute: nuovi chiarimenti, ma le problematiche non cambiano per le catene della Gdo, sempre alle prese con la questione dei sacchetti per alimenti disponibili a libero servizio.

Il dicastero guidato da Beatrice Lorenzin conferma che i clienti dei supermercati possono portarsi da casa i sacchetti per l'ortofrutta e non sono obbligati a prendere quelli forniti a pagamento dal negozio. Gli shopper dei consumatori devono però avere le stesse caratteristiche di quelli dei supermarket: monouso, nuovi, adatti per gli alimenti e compostabili (cioè biodegradabili in tre mesi). Se non ci può essere un riutilizzo, però, i vantaggi da un punto di vista ambientale ed economico sono praticamente inesistenti.

La circolare (qui il documento integrale) conferma quindi l'orientamento espresso dal Consiglio di Stato (clicca qui per leggere la notizia) sugli shopper ecobio per l'ortofrutta. Compreso il tasto dolente dei controlli. "Ciascun esercizio commerciale - sottolinea il ministero - sarà dunque tenuto alla verifica dell'idoneità e della conformità a legge dei predetti sacchetti utilizzati dal consumatore", potendo vietare i sacchetti non conformi. Come? "Secondo le modalità dallo stesso ritenute più appropriate", viene ricordato in perfetto burocratese. Ma il ministero suggerisce anche "di predisporre un vademecum informativo per i consumatori, al fine di garantire uniformità di comportamenti sull'intero territorio nazionale, da rendere visibile all'interno dell'esercizio commerciale con apposito avviso alla clientela".

Il ministero della Salute indica anche possibili criticità legate alla "diversità di peso dei contenitori alternativi" rispetto alle buste dei supermarket. Le bilance delle casse "sono tarate in modo da sottrarre dal peso di frutta e verdura la tara del sacchetto messo a disposizione del cliente (4-6 grammi circa). L'uso dei contenitori alternativi acquistati al di fuori degli esercizi commerciali impedirebbe il calcolo corretto della tara". Su questo "si reputa opportuno acquisire l'avviso del ministero dello Sviluppo economico".

Insomma, la saga dei sacchetti per l'ortofrutta continua.

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