Italiani insoddisfatti del gusto di frutta e verdura

E i consumi sono fermi al palo anche nel primo trimestre dell'anno

Italiani insoddisfatti del gusto di frutta e verdura
Gli italiani sono insoddisfatti del gusto di frutta e verdura. E se un prodotto - pur salutare - non dà soddisfazione quando lo si mangia, è dura far risalire i consumi. Questo spaccato emerge dall'Osservatorio Ortofrutta di Ismea-Agroter e sarà approfondito durante la presentazione di "Think Fresh - Il valore al centro" (Grand Hotel di Rimini, 8 maggio).

I consumi di ortofrutta in Italia languono e anche nel primo trimestre 2018 i dati non sono positivi. Da gennaio a marzo i volumi commercializzati (incluso IV gamma e frutta a guscio) sono stabili, ma si continua a perdere valore: la flessione è del 2,5% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno, a fronte di un +0,7% dei quantitativi venduti.



“I consumi sono fermi al palo e l'ortofrutta italiana continua a perdere valore - commenta Roberto Della Casa, fondatore di Agroter e managing director di Italiafruit - Se il gennaio nero di quest'anno (-2,8% a volume e -3,1% a valore) poteva trovare una giustificazione dal paragone con i dati di gennaio 2017, quando per le gelate i prezzi dei prodotti ortofrutticoli erano schizzati in alto, i trend negativi di febbraio e marzo portano a credere che sia assolutamente necessario intervenire per aumentare il valore percepito dell'ortofrutta. Gli unici incrementi nei consumi si notano nei mesi estivi, quindi per effetto dell'andamento climatico, senza nessuna componente strutturale: per aumentare i consumi di frutta e verdura bisogna lavorare sul valore, per questo abbiamo dedicato Think Fresh a questo aspetto cruciale per il futuro dell'ortofrutta italiana: bisogna rimettere il valore al centro delle strategie”.

Ma veniamo alla questione del gusto. Agroter, in partnership con Toluna, ha analizzato i comportamenti di 3.000 responsabili acquisto rappresentativi delle famiglie italiane. “Il responso è lapidario - anticipa i risultati della ricerca Della Casa - se chiediamo agli italiani di esprimersi sull'evoluzione del gusto di vari prodotti alimentari vediamo che per articoli molto in voga in questo momento, come gelato artigianale, vino, birra e cioccolato, un'importante quota di consumatori pensa che le loro caratteristiche qualitative siano migliorate. Cosa che non succede per l'ortofrutta”.

Ecco nel dettaglio i dati sulla variazione della qualità percepita. Per il gelato artigianale i giudizi positivi (qualità decisamente migliorata e migliorata) sono il 57%, per la birra il 54%, per il cioccolato il 51%, per il vino 49%, ma anche per un prodotto maturo e quotidiano come la pasta il 40% degli intervistati ritiene che la qualità sia migliorata. Il 33% degli italiani, invece, dà giudizi negativi (gusto peggiorato o decisamente peggiorato) sulla frutta fresca e il 27% sulla verdura fresca. Scendendo più in profondità, il sapore dei pomodori è peggiorato per il 56% dei consumatori, quello delle fragole per il 54% e poi ancora albicocche (36%), ciliegie (32%) e meloni (29%).



Freschezza e gusto sono i due driver principali per guidare i consumi di ortofrutta - prosegue il fondatore di Agroter - C'è una quota sensibile di italiani che dichiara come i prodotti, una volta acquistati, a casa non si conservino nemmeno per il tempo utile a consumarli; ma la freschezza è ormai considerata un prerequisito per buona parte degli alimenti. La nuova chiave di lettura è la soddisfazione gustativa e i dati che emergono per frutta e verdura non sono confortanti. La ricetta? Un ripensamento complessivo della filiera volto a conferire caratteristiche qualitative adeguate e continuative ai prodotti ortofrutticoli. Un percorso che deve partire dalla genetica, passando alla qualificazione del lavoro nei campi e all'impiego di tecnologie che permettono di selezionare frutti con adeguati standard, fino - conclude Roberto Della Casa - alla valorizzazione di questi prodotti nel punto vendita, attribuendogli un nome, una marca riconoscibile dal consumatore, che sia sinonimo di garanzia”.

Monitorare le percezioni dei consumatori è indispensabile per governare il futuro del settore. “Il mercato di frutta e verdura è oramai contraddistinto da rapidi mutamenti - sottolinea Raffaele Boriello, direttore generale di Ismea - In questo quadro di interessante evoluzione si conferma l’importanza di un attento monitoraggio delle dinamiche in corso per meglio comprendere i percorsi evolutivi del settore. L’accordo tra Ismea ed Agroter e l’impegno professionale profuso insieme negli ultimi anni ha permesso di realizzare questo rapporto in un’ottica di sinergie operative di condivisione del relativo know-how”.

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