Albicocche, Cso: «Spagna da monitorare»

Albicocche, Cso: «Spagna da monitorare»
"Nonostante la situazione in Italia e negli altri Paesi non sia ancora molto chiara, a causa di una forte variabilità produttiva, quest'anno l'offerta non risulterà sicuramente eccedente in particolare nel periodo precoce e questo renderà più fluido il mercato. Le minori produzioni italiane accompagnate da un apprezzato rinnovamento varietale ci auguriamo possano ricollocare il mercato su buoni livelli dopo la disastrosa annata 2017. Per il futuro sarà importante monitorare le tendenze espresse dalla Spagna". Elisa Macchi, direttore del Cso Italy, commenta così - in una nota - le previsioni di produzione europee delle albicocche che abbiamo pubblicato ieri (clicca qui per leggere la notizia).

Dopo gli elevati quantitativi dello scorso anno, pari a 680mila tonnellate, le stime 2018 riportano una situazione di normalità registrando un -18%, con circa 558mila tonnellate a livello europeo. Determinano il calo l'Italia che, dopo il record produttivo del 2017, sembra evidenziare una flessione di oltre il 30%, la Francia che con circa 134mila tonnellate flette del 14% e la Grecia in diminuzione del 12% con un'offerta stimata sulle 80mila tonnellate. Unico Paese in controtendenza la Spagna che con poco meno di 143mila tonnellate segna un nuovo record produttivo registrando un +9% sul 2017.

"Laddove le produzioni sono stimate in calo - spiega il Cso Italy - la causa è da ricercare nell'alternanza fisiologica della produzione e nelle gelate che hanno danneggiato diverse aree europee. L'espansione della Spagna è dettata in parte da un andamento favorevole alla coltivazione, nonostante alcuni problemi sul precoce, ma soprattutto all'aumento degli investimenti in particolare nella regione Murcia".

Fonte: Ufficio stampa Cso Italy