I 20 ortaggi con più vitamina A

Oltre le carote, grande concentrazione in insalate e spinaci, ma pochi lo sanno

I 20 ortaggi con più vitamina A
Mangia le carote che fanno bene alla vista... Chi da piccolo non ha mai sentito questo monito dalla propria mamma o nonna? Ma è una leggenda metropolitana o verità? Scopriamolo.
Partiamo da ciò che è più noto: molti sanno che le carote contengono il beta carotene. Questo nutriente è spesso associato alla vista, ma perché? Il carotene è una provitamina e da questo si produce vitamina A e in effetti i primi sintomi dovuti alla carenza di vitamina A sono i problemi alla vista. Per cui sembra che un reale collegamento tra percepito e oggettivo ci sia.

Ma quali altri prodotti contengono la vitamina A?
Nella tabella sotto potete vedere la lista dei primi dieci prodotti freschi vegetali che contengono la maggior quantità per 100 grammi di vitamina A (da notare che, a parte il primo, sono tutti ortaggi).



Come si può vedere, le carote sono al secondo posto dopo la foglia di vite. Considerando, però, il limitato utilizzo della foglia di vite (più che altro in ricette, come involtini di carne o altro) e il suo elevato contenuto calorico, si può dire che le carote si guadagnino lo scettro delle prime della classe e anche che la notorietà legata ai benefici per la vista sia meritata. Spulciando, però, la lista di prodotti e spingendosi anche fino ai secondi dieci con più vitamina A, si nota una marcata presenza di verdure a foglia e in particolare spinaci e insalate.



Ma cosa pensa la gente di questi prodotti? Dalle analisi del Monitor Ortofrutta si evidenzia un ruolo abbastanza importante per le carote in termini di salubrità tra le verdure, ma emerge chiaramente un ruolo ancora più importante per insalate e spinaci.



Entrando nel dettaglio, agli spinaci si riconosce un enorme contenuto di ferro (76% delle citazioni) ed un 6% di citazioni legate alle vitamine, in generale.



Gli spinaci sono al quindicesimo posto tra i vegetali freschi in termini di concentrazione di ferro (fonte Usda). Quindi ne hanno molto, ma ci sono prodotti con livelli di gran lunga superiori (basti pensare che il fungo Morchella, il primo in classifica, ha quasi cinque volte il quantitativo di ferro degli spinaci. Parleremo nelle prossime uscite dei benefici del ferro come micronutriente). Se analizziamo, invece, il contenuto di vitamina A si può notare all'ottavo, al nono posto e al ventesimo posto tre spinaci, rispettivamente: il senape, il classico e quello d'acqua.
Passando all'insalata, le vitamine raccolgono un 10% delle citazioni, con un'elevata quota di persone che non sanno dare una risposta (46%).



Sembra che in questo caso il consumatore sia quindi più disorientato. Se guardiamo però la classifica della concentrazione di vitamina A vediamo diverse insalate comuni tra i primi venti prodotti: lattuga romana al decimo, lattuga rossa e verde al quattordicesimo e quindicesimo posto, soncino al sedicesimo. Quindi un potenziale poco conosciuto dal consumatore.
Ma veniamo ai quantitativi: il parametro principale da considerare è la quantità di nutrizionale consigliata, ovvero l'Rda (dose giornaliera raccomandata). Per la vitamina A si trovano parametri di riferimento a 800 microgrammi, ma nelle ultime indicazioni del ministero della Salute (maggio 2017) il quantitativo sale a 1.200 microgrammi. Se rimaniamo agli 800µg è interessante notare come basterebbero meno di 100 grammi di carote al giorno per raggiungere la dose consigliata. Mentre se andiamo agli spinaci e alle insalate siamo sui 200 grammi giornalieri, che per delle verdure a foglia non sono piccole quantità da ingerire (basti pensare che nelle insalata in busta le miste a foglia tenera si aggirano intorno ai 125-150 g per due persone). Certo è che una bella insalatona con lattuga, spinaci freschi e carote è sicuramente un pieno gustoso di vitamina A.

Concludendo, se si considera l'importanza della vitamina A - che non fa bene solo alla vista ma anche al sistema immunitario e alle ossa – emergono opportunità per i prodotti ortofrutticoli che ne contengono di più e in genere sono principalmente degli ortaggi: infatti il primo frutto che si incontra nel ranking di vitamina A è il melone al venticinquesimo posto.

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