«I droni elimineranno le inefficienze della logistica»

Convegno a Milano su e-commerce e nuove forme di distribuzione. Amazon e Google all'avanguardia

«I droni elimineranno le inefficienze della logistica»
Le inefficienze logistiche nelle città “bruciano” nove miliardi di euro ogni anno, l’equivalente di 0,7 punti di Pil; ecco allora che servono risposte urgenti per ottimizzare un settore che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa. Una soluzione possibile? Far arrivare dall’alto la merce. In che modo, ha cercato di spiegarlo il convegno “E-Commerce e nuova logistica. Il drone protagonista dell’ultimo miglio” nella giornata di apertura della manifestazione Dronitaly che si è svolta venerdì e sabato a Milano. Occasione anche per chiedere nuove norme utili più adeguate ai tempi.

“L’automazione della supply chain e l’ottimizzazione dell’ultimo miglio possono prendere in considerazione l’uso degli aeromobili a pilotaggio remoto”, ha affermato Antonio Malvestio, presidente del Freight Leaders Council, l’associazione che riunisce i maggiori operatori logistici in Italia. “La tecnologia già esiste, i grandi colossi sono molto avanti con le sperimentazioni e in Cina sono già una realtà. Il legislatore deve accompagnare queste innovazioni in grado di risolvere alcune problematiche della logistica”. Del resto è sotto gli occhi di tutti la rivoluzione dell’ultimo miglio oggi in atto in seguito al boom del commercio elettronico. Le conseguenze? “Ogni portone sta diventando un punto di consegna, i carichi sono disottimizzati e i furgoni invadono i centri urbani. Un circolo vizioso all’origine della cosiddetta logistica del capriccio, ovvero un sistema che deve trovare il modo di ottimizzare la distribuzione fisica riducendo i costi e aumentandone la velocità”.

In questo contesto, ha detto ancora Malvestio “la possibilità di usare i droni in alcune situazioni appare interessante. Questa tecnologia può essere molto utile nel processo di automazione dei magazzini, utile per fluidificare e velocizzare i processi. Anche alcune tipologie di consegne potrebbero beneficiare di questa modalità: penso alle zone isolate, difficilmente raggiungibili in alcuni periodi dell’anno, oppure ai mini percorsi tra l’hub logistico e i lockers”. L’invito è quello a produrre uno sforzo “culturale, tecnologico e di regolazione che aiuti a trovare nuovi modelli di business, più sostenibili per l’ambiente, per le imprese e per i lavoratori”.

Le prestazioni dei droni possono, in definitiva, possono offrire un contributo significativo all’ottimizzazione di tutta la catena della logistica, nell’ultimo miglio, nella gestione dei magazzini e nella distribuzione urbana. 



I “colossi” Amazon, Google e Boeing stanno già testando le consegne con i droni: Boeing a gennaio, come scrive startmag.it, ha presentato un enorme drone-cargo capace di trasportare 226 chili, un veicolo elettrico senza pilota che decolla e atterra verticalmente che potrebbe servire per trasportare pallet o altre merci dai porti; Google sta invece portando avanti il Project Wing con l’obiettivo di costruire droni per le consegne e dar vita a un vero sistema di scambi commerciali aerei; Amazon, invece, punta su mini-velivoli per l’ultimo miglio della propria filiera con il servizio Prime Air, a impatto zero sul traffico stradale e sull’inquinamento per consegnare via aria pacchi del peso massimo di 2,3 chili entro un raggio di 20 migliaE’ notizia di questi giorni che Amazon ha depositato un brevetto per un particolare drone specializzato nella consegna dei pacchi che sarebbe in grado di comprendere i gesti umani e agire di conseguenza. L’idea del collo Usa è disporre un giorno di una flotta di robot volanti in grado di recapitare gli acquisti fatti online entro mezz’ora.

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