Bayer-Monsanto, arriva il sì (condizionato) dell'Ue

Per la fusione il colosso tedesco dovrà cedere attività per 7,4 miliardi di euro

Bayer-Monsanto, arriva il sì (condizionato) dell'Ue
La Commissione Europea ha approvato l'acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, a condizione che siano attuati "gli ampi rimedi" proposti per eliminare i dubbi dell'Ue sulle sovrapposizioni per sementi, pesticidi e agricoltura digitale.

“Le misure correttive delle parti, che valgono più di sei miliardi di euro, soddisfano pienamente i nostri problemi di concorrenza", ha sottolineato il commissario per la Concorrenza, Margrethe Vestager, che adesso dovrà verificare il rispetto degli impegni presi dall’azienda di Leverkusen. Fino a quel momento la fusione è approvata, ma non potrà concretizzarsi.

Con il semaforo verde europeo, la fusione tra le due società ha ottenuto il via libera da 30 autorità nazionali (compresi Cina e Brasile), la metà di quelle necessarie. L'ultimo ostacolo da superare è ottenere l'approvazione dal parte del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti.

"L'ok della Ue è per noi un grande successo, una pietra miliare - ha commentato il Ceo di Bayer, Werner Baumann - Grazie alla fusione con Monsanto aiuteremo gli agricoltori di tutto il mondo a coltivare alimenti più nutrienti in modo più sostenibile, con beneficio sia per i consumatori, sia per l'ambiente". La fusione darà vita a un gruppo che controllerà da solo oltre un quarto del mercato mondiale di sementi e pesticidi.

Bayer ha già raggiunto un accordo per cedere alcuni asset nel settore delle sementi e diserbanti per 5,9 miliardi alla Basf, concedendole anche una licenza sui dati relativi all’agricoltura digitale globale. Operazione sulla quale la Commissione dovrà esprimersi il 16 aprile.

"Con la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina si rischia che il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci finisca nelle mani di sole tre multinazionali, con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori", ha fatto sapere la Coldiretti.
"Il miliardo e mezzo di produttori agricoli mondiali sono stretti in una tenaglia da pochi grandi gruppi multinazionali che dettano le regole di mercato nella vendita dei mezzi tecnici necessari alla coltivazione e all’allevamento nelle aziende agricole, a partire dalle sementi. La perdita di potere contrattuale – ha continuato la Coldiretti – si traduce in difficoltà economiche e occupazionali per gli agricoltori a livello globale, ma l’elevata concentrazione mette a rischio anche la libertà di scelta dei consumatori e gli standard di qualità e sicurezza alimentare, oltre che la stessa sovranità alimentare dei vari Paesi e la loro biodiversità".

"Continueremo a vigilare sui comportamenti dei giganti del mercato. Una tale concentrazione di potere non può che indurre alla massima prudenza". Questo il primo commento di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, che - insieme ad altre associazioni - ha inviato una lettera aperta alla commissaria Vestager, segnalando gli enormi quantitativi di dati che il neonato colosso si troverà a maneggiare, "esponendo gli agricoltori a rischi e problematiche simili a quelli che stanno interessando piattaforme come Google, Amazon e Facebook".
“La fusione Bayer-Monsanto chiama in causa il confronto sugli organismi geneticamente modificati nonché la questione glifosato, rispetto alla quale tutto si è fatto tranne che chiarezza. La ricerca procede ormai su segmenti molto specializzati. Qui – ha concluso Pascale - siamo di fronte a mere operazioni finanziarie, che non apportano alcun beneficio al progresso scientifico e puntano, semmai, a ricavare ulteriori margini di guadagno a scapito degli agricoltori e dei consumatori”.

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