Gelate in arrivo? Ecco come prevenire i danni con la zeolite

Lo spiega Balco: «Crea una barriera e diminuisce l'intensità dell'escursione termica»

Gelate in arrivo? Ecco come prevenire i danni con la zeolite
Come difendere le colture dalle gelate tardive? Per Balco la risposta è nei prodotti a base di zeolite. Con Burian bis in arrivo - e le temperature attese in picchiata lungo lo Stivale - i produttori si stanno interrogando su come evitare i danni da gelo e la società modenese, con la sua Balco Greenline, ha sviluppato una soluzione preventiva: la Zeolitite a chabasite Zem70.

"Per la sua particolare morfologia cristallina pseudo-cubica, rende le superfici asperse, molto scabrose, creando una vera e propria barriera protettiva contro insetti fitofagi e attacchi fungini - sottolinea Cecilia Ballarini, managing director Balco - Inoltre, grazie alla peculiare proprietà reversibile di disidratazione-reidratazione, diminuisce l’intensità dell’escursione termica, proteggendo i giovani germogli e i frutti dall’azione ustionante del sole o dai bruschi cali di temperatura delle gelate primaverili".

Balco, da più di 50 anni specializzata nella produzione e vendita di materie prime, ha sviluppato una forte esperienza nella micronizzazione di rocce e minerali. E con la Balco Greenline propone ai produttori corroboranti e ammendanti ammessi in agricoltura biologica: prodotti che tutelano la salute, rispettano l'ambiente e favoriscano nel contempo la produttività.

"Durante la gelata primaverile del 2017 - ricorda Ballarini - l’utilizzo della Zeolitite a chabasite Zem70 ha permesso alla Cantina San Martino in Valdobbiadene di salvare la propria produzione, confermando in campo gli studi scientifici di Domenico Prisa, biotecnologo ed esperto in tecniche innovative naturali per la coltivazione e difesa delle piante".



"Nelle numerose sperimentazioni che ho fatto sull’utilizzo della zeolitite a chabasite micronizzata per la difesa delle piante, uno degli effetti riscontrati, oltre alla protezione dello stress dovuto all’irraggiamento solare e al caldo, è stato il controllo dello stress da freddo dovuto a bruschi abbassamenti di temperatura - evidenzia l'esperto - Le zeoliti, costituenti prevalenti delle zeolititi, contengono all’interno delle loro cavità strutturali molecole di acqua sempre in perfetto equilibrio con le condizioni di temperatura e di umidità dell’ambiente a contatto. Il contenuto in acqua strutturale (sino ad un 10% nel caso della chabasite) subisce, pertanto, una graduale perdita in conseguenza di un aumento della temperatura o di una diminuzione del grado di umidità circostante e, successivamente, un graduale recupero di acqua in conseguenza di un abbassamento della temperatura o di un aumento del grado di umidità circostante".

Questo è un processo reversibile ed è alla base della peculiare caratteristica delle
zeolititi di mantenere nell’ambiente in cui si trovano condizioni di temperatura e di umidità pressoché costanti eliminandone in tal modo i picchi sia positivi che negativi.

"A tal fine - aggiunge Prisa - non trascurabile è l’azione contrastante il passaggio dell’acqua, a contatto con la zeolitite, alla fase solida (ghiaccio), dovuta sia al legame polare che l’acqua possiede con la superficie elettrostatica negativa della zeolite stessa, sia all’ubicazione delle molecole acquose nelle numerose macro e micro cavità tessiturali della roccia, in particolare nella zeolitite a chabasite. Per la prevenzione da freddo - conclude - si possono utilizzare 6 chilogrammi ettaro nella forma liquida e 12 kg ettaro per applicazione polverulenta".

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