Fragole, ecco com'è cambiato il panorama italiano

In 30 anni produzione giù del 30%, l'analisi del Monitor Ortofrutta

Fragole, ecco com'è cambiato il panorama italiano
La produzione italiana di fragole rispecchia il colore del frutto: è decisamente in rosso. E analizzando i dati Faostat sulla produzione mondiale di questo prodotto emerge chiaramente: l’Italia è uno dei pochi Paesi in cui la produzione è calata - e anche sensibilmente - dagli anni ‘90 anziché aumentare.



Nel Belpaese, infatti, le tonnellate di fragole prodotte sono passate dalle oltre 180mila di media per il decennio 1990-99 alle 127mila del periodo 2010-2016. Una perdita di oltre il 30%. Solo altri due Paesi, tra i primi 15 produttori di questo frutto, hanno un trend negativo. Sono Polonia e Giappone che diminuiscono la propria produzione fragolicola rispettivamente del 6 e del 18%.



Sempre secondo il database Faostat, nel 2016 la Cina si conferma al primo posto nella produzione di fragole con un totale di 3,8 milioni di tonnellate. Inoltre, il Dragone dimostra di essere in una fase di ampia crescita (22%) rispetto alla produzione degli anni ’90, arrivando a quintuplicare i volumi di fragole prodotti. A seguire ci sono gli Stati Uniti che, seppur raddoppiando la produzione rispetto agli anni ’90 e raggiungendo 1,3 milioni di tonnellate, rimangono notevolmente indietro rispetto a Pechino. Scorrendo la classifica troviamo poi il Messico al terzo posto con circa 468mila tonnellate, presente sia nel primo che nel secondo grafico, evidenziato in rosso per fornire un metro di comparazione rispetto ai primi due “giganti” della produzione di fragole. A seguire, a stretto giro, troviamo Egitto (465mila ton) e Turchia (415mila ton). Il primo produttore europeo è sesto ed è la Spagna (366mila ton), in crescita rispetto agli anni precedenti, mentre per trovare l’Italia (131mila ton) bisogna scendere fino al 13esimo posto.

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