«Kiwi, attese deluse: è una stagione fiacca»

Peirone (Gullino): l'offerta greca frena vendite e prezzi, problema calibri

«Kiwi, attese deluse: è una stagione fiacca»
Una stagione meno brillante del previsto per il kiwi: la contenuta produzione italiana si è trovata a competere in un mercato europeo caratterizzato dalla presenza sempre più "ingombrante" dell’offerta greca. “Le vendite procedono senza particolare entusiasmo”, sottolinea Armando Peirone (nella foto), sales manager di Gullino
 
“Il calo dei volumi nazionali del 40% rispetto a un’annata normale e del 22-23% sul 2016/17, che già era stato caratterizzato da una scarsa produzione, lasciava ben sperare; il prezzo all’acquisto in campagna è stato molto elevato e inizialmente il mercato ha risposto bene, ma l’entrata in scena del kiwi greco, che ha ridotto al 6% il calo di produzione medio continentale, ha ridimensionato presto i listini, calmierandoli e rallentando le vendite del Made in Italy”. “A soffrire - aggiunge Peirone - sono soprattutto i calibri piccoli, ampiamente disponibili anche in Grecia; le differenze di quotazione con i frutti di pezzatura più grande sono importanti”.


 
“Gullino dovrebbe terminare la campagna a inizio maggio, in linea con gli scorsi anni”, sottolinea ancora il sales manager. “Per il finale di stagione è prevedibile un aumento dei prezzi che però, al momento, non si è ancora manifestato anche perché ci sono esportatori che spingono ancora su calibri piccoli”. Europa continentale, Inghilterra, Canada, Emirati Arabi e Stati Uniti sono i principali mercati di riferimento del Gruppo piemontese che nei mercati dell’area dollaro ha inevitabilmente risentito del cambio sfavorevole.
 
“Per il 2018/19 confidiamo in una stagione finalmente normale dopo due anni all’insegna della bassa produzione - conclude Peirone - ma molto, naturalmente, dipenderà dalle condizioni meteorologiche“.

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