Agrumi, «pericolo Citrus greening e Cbs in Europa»

Aumentano le intercettazioni dai Paesi Terzi. Italia e Spagna fanno quadrato

Agrumi, «pericolo Citrus greening e Cbs in Europa»
Obiettivi chiari e circoscritti per il Gruppo di contatto misto degli Agrumi che si è riunito venerdì 2 marzo a Catania. I rappresentati italiani e spagnoli - mancavano all'appello i francesi poiché impegnati alla fiera "Sial" di Parigi - hanno definito una strategia comune per salvaguardare l'agrumicoltura del Mediterraneo dall'ingresso di malattie e parassiti distruttivi, come il Citrus greening, il Citrus black spot (Cbs) e la Thaumatotibia.

"La riunione è stata molto proficua - spiega Elena Albertini, coordinatrice per il prodotto arance dell'Organismo interprofessionale Agrumi - Dalla Spagna è arrivata la proposta di creare una agenzia europea di tecnici per il controllo delle importazioni di agrumi dai Paesi Terzi".

"Il livello di intercettazioni provenienti da Paesi extra-Ue è aumentato sensibilmente nel corso dell'ultimo anno, in particolare per la Cbs dal Sudafrica e per la Thaumatotibia dallo Zimbabwe - evidenzia Gerardo Diana, presidente della Federazione nazionale di prodotto Agrumi di Confagricoltura - Rimane sempre altissimo anche il rischio Citrus greening che ha già provocato la morte di 40mila piante in Brasile e il crollo della produzione della Florida (-85%)".

"Insieme a Spagna e Francia - conclude Diana - intendiamo sollecitare l'Unione europea a rivedere la normativa e a introdurre nuove misure stringenti che possano arrivare, in determinati casi, anche al blocco delle importazioni. Per il principio di precauzione e di reciprocità, che riteniamo sia la base del commercio, sarebbe opportuno obbligare al cold treatment tutti i Paesi Terzi che esportano in Europa".


Un momento del Gruppo di contatto. Hanno preso parte alla riunione 28 rappresentanti del settore agrumicolo di Italia e Spagna.

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