La Cina a caccia di tartufi a Verona

La Cina a caccia di tartufi a Verona
La Cina a caccia di tartufi a Verona. Confagricoltura Verona ha ospitato una delegazione cinese composta dal presidente dell’associazione Italia-Cina, Xin Wang e da alcuni rappresentanti del Sichuan, grande provincia cinese con 90 milioni di abitanti, che si caratterizza per la produzione di tartufo bianco.

Oltre al presidente di Confagricoltura Verona, Paolo Ferrarese, erano presenti Paolo Merci, direttore di Veronamercato e Adelchi Poli, uno dei più importanti commercianti di tartufi bianchi e neri sulla piazza veronese con l’azienda Poli Funghi. Oggetto della riunione, la possibilità di avviare una collaborazione concreta per il commercio del tartufo e dei suoi derivati, come creme e prodotti conservati sottolio e sottaceto. La Cina è, infatti, molto interessata al tartufo bianco italiano, ma anche a quello nero per prodotti conservati, in quanto di maggiore qualità rispetto a quello cinese grazie alle tartufaie e al metodo di raccolta. Dopo aver preso contatto con i piemontesi, produttori del famoso tartufo di Alba, la scelta della delegazione cinese è caduta sul territorio scaligero, che vanta un’ottima produzione di tartufo nero in Lessinia e sul monte Baldo.

Come spiega Adelchi Poli, che vende all’ingrosso parecchi quintali di tartufi ogni anno, nel Veronese vengono commercializzati oltre 100 quintali di prodotto all’anno, senza contare il sommerso dei tanti piccoli escavatori che vendono il fungo ipogeo a privati e ristoratori. Due le varietà veronesi: il prodotto estivo o scorzone, venduto dai 100 ai 200 euro al chilo; e il tartufo invernale dolce, valutato fino a mille euro.

“Sono state gettate le basi per uno scambio proficuo fra le aziende agricole dei due Paesi – spiega Paolo Ferrarese -, sia per la commercializzazione del nostro tartufo nero lavorato, sia per una nostra collaborazione in termini di consulenza. In Cina hanno terreni immensi dove fare le tartufaie, ma non hanno il know how sulla coltivazione e la raccolta a mano. Quello del tartufo è un mercato in grande espansione in Oriente, anche grazie alla spinta delle catene di hotel di lusso che richiedono molto il prodotto. Loro hanno i numeri, ma non vantano la grande qualità italiana”.

Fonte: Confagricoltura Verona