In Romagna falò per salvare le albicocche

Temperature in picchiata dopo la nevicata, si temono gravi danni

In Romagna falò per salvare le albicocche
La colonnina del mercurio che scendeva, scendeva e scendeva verso valori che, in Romagna, non si vedevano da tanti anni: -7, -8, -9, fino a -10°C in zone dove i frutteti abbondano. E c'è chi, con gli alberi già in avanzato sviluppo vegetativo per il periodo, le ha provate tutte per difendere le produzioni dal gelo, anche accendere falò vicino agli albicocchi.

E' successo nella notte tra martedì e ieri nelle campagne di Faenza (Ravenna) e le foto di questi fuochi accesi nei frutteti hanno fatto il giro dei social. Le immagini che vedete in questo articolo (pubblicate su Facebook da Andrea Goggioli e Maurizio Capirossi) riprendono il frutteto di Stefania Geloni, situato in zona collinare, tra Sarna e Brisighella. "Abbiamo tentato il tutto per tutto per salvare le piante - ha raccontato la produttrice romagnola - Mio marito è stato sveglio tutta la notte nel campo per tenere sotto controllo i fuochi. Dopo la nottata sembra di essere riusciti a limitare i danni. Una fatica ma ci siamo riusciti".



Le temperature, però, in Romagna restano rigide e le previsioni non sono incoraggianti: per oggi è prevista altra neve e poi ancora gelo. E' preoccupato anche Gabriele Farolfi, che conduce un'azienda frutticola sempre in questa zona del Faentino, dove coltiva albicocco ed actinidia. "Gli albicocchi sono in anticipo di una ventina di giorni e si trovano nella fase fenologica di bottone bianco. Con queste temperature rigide c’è poco da essere ottimisti: il quadro dei danni sarà più chiaro nei prossimi giorni. Se non ci fosse stato il caldo a gennaio - conclude il produttore - probabilmente non ci sarebbero stati problemi di questo tipo".

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