Fornari: «Il bio premia il calendario lungo»

Mele Gala e pere William raddoppiano il prezzo del convenzionale

Fornari: «Il bio premia il calendario lungo»
Pochi giorni fa Canova, la società specializzata in ortofrutta biologica del Gruppo Apofruit e licenziataria esclusiva del marchio Almaverde Bio, ha diffuso i dati di bilancio 2017 tra cui spicca il superamento dei 100 milioni di euro di fatturato complessivo, tra ortofrutta da mercato fresco (qui l’incremento è del 15% rispetto al 2016) e da industria. Un risultato rilevante e per nulla scontato per il settore, sostenuto da una crescita che rispecchia i trend nazionali e globali.

Ma, osservando i dati Canova, due sono gli aspetti che è importante mettere sotto i riflettori.
“Intanto - dice a Italiafruit News Ernesto Fornari, direttore di Canova – le liquidazioni autunnali sono non solo decisamente positive ma, la maggior parte delle volte, quasi il doppio rispetto ai prodotti convenzionali. E’ così per le mele Gala, con un prezzo di liquidazione di 1,05 euro il chilo contro 0,51 delle convenzionali e per le pere William con 1,09 euro/kg contro 0,50 delle convenzionali”.

Numeri che tornano anche per i cachi tipo (che in bio sono stati liquidati a 0,75 euro/kg contro 0,38 del convenzionale), per l’uva da tavola (in generale, da 1,30 a 1,70 euro/kg contro 0,75-1,50). Tra gli ortaggi, poi, emergono le zucchine bio con 1,40 euro il chilo, mentre le convenzionali sono liquidate ai produttori fino a un euro.



“Una tendenza rilevata anche nella frutta estiva – continua il direttore di Canova - ma ora è lampante: certo il bio produce meno, non è per tutti, ma tra 0,25 e 0,70 euro/kg c’è una bella differenza. Non solo, le performance delle pere William e mele Gala sono state aiutate anche dalla ricerca, da parte dell’industria del bio, di frutta per i succhi o per il baby-food”.

C’è una seconda tendenza che non va sottovalutata. “Il consumatore del biologico – spiega Fornari - dà importanza a proposte innovative, lo sappiamo, ma forse ci sono altre caratteristiche che influenzano i suoi acquisti. Il che è intuibile per le uve senza semi, più facili da consumare e più dolci rispetto alle altre. Ma, ad esempio, le cose sono meno scontate per la varietà Gala che, con una presenza continua sullo scaffale ormai di nove-dieci mesi, risulta la prima mela venduta, così come registra consumi interessanti la pera William, disponibile non più fino a ottobre, ma anche a novembre e dicembre, diventando di fatto una pera estiva-autunnale. Ancora, il finocchio sta diventando la verdura che cresce di più o che, su più periodi, si colloca tra il primo e il quinto posto dei più venduti, insieme a limoni, arance, banane. E questo capita a Rimini, come a Perugia o a Terni, quindi senza influenze territoriali”.

Quindi, nel biologico vanno bene le novità ma anche l’ampliamento del calendario commerciale, gli aspetti salutistici, l’effetto detox, la praticità, il baby-food, con l’esplosione dei consumi in Italia e, insegna Almaverde Bio, una crescita significativa dell’export per tutte le categorie di prodotti in Francia, Germania, Spagna e Svizzera, Svezia e Paesi dell’Est. Come osserva Fornari, “frutta e verdura autunnale sono una bella scoperta nell’ambito del bio, che è una conferma e continua a crescere. E, tutto, a vantaggio dei produttori”.

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