Dalla distribuzione
Il Mercato di Bergamo vede il bicchiere mezzo pieno
L'ad Chiodi: «Cauto ottimismo. In leggero aumento i volumi movimentati»
L'inizio dell'anno non è stato certamente dei migliori per i mercati all'ingrosso italiani, segnati da scambi poco brillanti e divergenze sempre più frequenti fra gli enti gestori ed i grossisti. Fortunatamente esiste anche la "pecora nera" che in questo caso spetta al Mercato ortofrutticolo di Bergamo.
Intendiamoci, questo non significa che all'interno del mercato orobico siano solo rose e fiori, ma che la situazione non è così drammatica come evidenziato nelle ultime settimane "I dati di ingresso al mercato e di movimentato confermano un cauto ottimismo - spiega l'amministratore delegato di Bergamo Mercati Andrea Chiodi - infatti abbiamo chiuso un 2017 in leggero aumento con oltre 163mila tonnellate movimentate, così come l'afflusso della clientela è stato costante. Questo trend si conferma anche all'inizio del 2018, dove i dati sono in linea con l'anno scorso".
E' bene ricordare come Bergamo sia un mercato terminale, e quindi poggia su negozianti, ambulanti e grossisti di secondo livello, affluenti prevalentemente dalla provincia e zone limitrofe. "Da noi il dettaglio tradizionale tiene duro - prosegue Chiodi - ed è ancora in larga parte costituito da commercianti italiani, professionisti dell'ortofrutta di consolidata esperienza, che privilegiano il prodotto fresco di alta qualità. In questo modo riescono a resistere alla concorrenza sempre più spietata della Grande distribuzione".
Un altro fattore di successo è la buona collaborazione che si è instaurata fra i grossisti e l'ente gestore. "Come società di gestione cerchiamo di agevolare l'attività imprenditoriale delle aziende grossiste e dei produttori locali, ed a differenza di altre realtà si è instaurato un rapporto proficuo per entrambe le parti, che fino ad ora ha dato ottimi risultati e speriamo ne dia altrettanti in futuro".
Tant'è vero che il Comune di Bergamo ha deciso di riconfermare a Bergamo Mercati Spa la gestione del Mercato ortofrutticolo orobico per i prossimi dieci anni, periodo durante il quale le sinergie sin ora evidenziate tra pubblico e privato dovranno essere riconfermate e se possibile rafforzate per affrontare nuove progettualità che potranno dare nuovo e ulteriore slancio al comparto.
Copyright 2018 Italiafruit News
Intendiamoci, questo non significa che all'interno del mercato orobico siano solo rose e fiori, ma che la situazione non è così drammatica come evidenziato nelle ultime settimane "I dati di ingresso al mercato e di movimentato confermano un cauto ottimismo - spiega l'amministratore delegato di Bergamo Mercati Andrea Chiodi - infatti abbiamo chiuso un 2017 in leggero aumento con oltre 163mila tonnellate movimentate, così come l'afflusso della clientela è stato costante. Questo trend si conferma anche all'inizio del 2018, dove i dati sono in linea con l'anno scorso".
E' bene ricordare come Bergamo sia un mercato terminale, e quindi poggia su negozianti, ambulanti e grossisti di secondo livello, affluenti prevalentemente dalla provincia e zone limitrofe. "Da noi il dettaglio tradizionale tiene duro - prosegue Chiodi - ed è ancora in larga parte costituito da commercianti italiani, professionisti dell'ortofrutta di consolidata esperienza, che privilegiano il prodotto fresco di alta qualità. In questo modo riescono a resistere alla concorrenza sempre più spietata della Grande distribuzione".
Un altro fattore di successo è la buona collaborazione che si è instaurata fra i grossisti e l'ente gestore. "Come società di gestione cerchiamo di agevolare l'attività imprenditoriale delle aziende grossiste e dei produttori locali, ed a differenza di altre realtà si è instaurato un rapporto proficuo per entrambe le parti, che fino ad ora ha dato ottimi risultati e speriamo ne dia altrettanti in futuro".
Tant'è vero che il Comune di Bergamo ha deciso di riconfermare a Bergamo Mercati Spa la gestione del Mercato ortofrutticolo orobico per i prossimi dieci anni, periodo durante il quale le sinergie sin ora evidenziate tra pubblico e privato dovranno essere riconfermate e se possibile rafforzate per affrontare nuove progettualità che potranno dare nuovo e ulteriore slancio al comparto.
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