Rischi in agricoltura, un problema di filiera

Una giornata di studio ai Georgofili ha messo in fila le priorità per il breve e medio periodo

Rischi in agricoltura, un problema di filiera
I rischi (biologici, meteorici, ambientali) sono da sempre oggetto privilegiato di interesse per imprese, ricercatori, Istituzioni pubbliche e private che, a vario titolo, operano nelle aree della produzione e del commercio dei prodotti agricoli.
Negli ultimi decenni, ai vari profili di rischio si è aggiunto anche quello legato alla progressiva apertura dei mercati e all’abbandono di politiche di garanzia dei prezzi. Pertanto il rischio di mercato, nelle sue numerose declinazioni legate alla crescente globalizzazione dei commerci, è diventato centrale, al punto che oggi sembra doveroso parlare di rischi (al plurale) in agricoltura, per designare l'insieme di complesse criticità che investono il settore primario.

D’altra parte, la stessa Commissione Europea, nella presentazione delle proposte di riforma della Politica agricola comune (Pac) - che si sono tradotte nei nuovi Regolamenti (Ue) del dicembre 2013 - ha riconosciuto: “A strong agriculture is vital for the Eu food industry and global food security”.

E’ dunque evidente, al di fuori di ogni ambiguità, la missione originale assegnata all’agricoltura: quella di fornire prodotti agricoli. Che individua esplicitamente la dimensione per sua natura globale della “food security” e non può essere realizzata limitatamente alla sola dimensione domestica europea. Nello stesso tempo, assegna alla produzione agricola un ruolo centrale ai fini dello sviluppo della “food industry” europea.

I rischi in agricoltura non sono dunque soltanto i rischi dell’impresa agricola, ma quelli dell’intera filiera e degli stessi consumatori.



La Giornata di studio “La Gestione del rischio in Agricoltura” - organizzata dall’Accademia dei Georgofili in collaborazione con l’Aida-Ifla (Associazione italiana di diritto alimentare) è stata un’occasione di confronto su questi temi e ha esaminato criticità e punti di forza dei sistemi di gestione dei rischi realizzati nel nostro Paese, in altri Paesi europei e negli Stati Uniti, in riferimento a temi nuovi e risalenti, inclusi quelli legati al cambiamento climatico, alle epizoozie e fitopatie collegate alla circolazione crescente tra aree un tempo isolate, alla fauna selvatica, alle dinamiche dei prezzi, ai fenomeni naturali.

Al termine dell’incontro Ferdinando Albisinni ha presentato un breve documento di conclusioni con alcune proposte dell’Accademia dei Georgofili nell’immediato e nel medio periodo che saranno disponibili da lunedì 19 febbraio.