Carciofi Nunhems, «più unici che rari»

L'azienda ha un catalogo completo per Violetto e Romanesco

Carciofi Nunhems, «più unici che rari»
Con 30-35mila ettari di superficie impegnata, l’Italia è il principale Paese produttore di carciofi e distanzia decisamente la Spagna, ferma a 20mila. Siamo anche i primi consumatori dell’ortaggio, il 90% della produzione, infatti, è destinato all’autoconsumo; in certi periodi, addirittura, importiamo dal Nord della Francia, dalla Spagna o, in caso di gelo e carenza di prodotto, dal Nord Africa.

“Sono tre le regioni particolarmente vocate alla coltivazione dei carciofi: Puglia, Sardegna e Sicilia. Poi ci sono due importanti areali nel Salernitano e nella zona di Roma per la produzione di Romanesco - dice a Italiafruit News Vito Carrieri, sales specialist carciofo Italia di Nunhems - I segmenti sono il Violetto (di Romagna, di Sant'Erasmo, Puglia, Catania, ndr), lo Spinoso (coltivato in Sardegna e a Palermo) e, appunto, il Romanesco (Sardegna, Sicilia, Roma e Battipaglia)”.


Opal F1

Fino a 20 anni fa il carciofo si propagava per via vegetativa, quindi nel tempo c’è stata una sorta di “degenerazione varietale” degli ecotipi (a livello di presenza di spine, deformazione della testa, ecc.), con una progressiva riduzione delle rese.

“In Italia non è mai esistita un’attività di ricerca sul carciofo, l’unica ditta che ha lavorato sul miglioramento genetico è stata Nunhems che una ventina d’anni fa ha acquisito materiale genetico di alcuni israeliani e francesi e messo i propri genetisti a fare incroci - racconta il tecnico - I primi ibridi commerciali, migliorati per qualità e produttività, sono stati introdotti dieci anni fa. Quel che è stato complicato, e lo è anche ora, è cambiare la mentalità del produttore”.


Capriccio F1

Nunhems, dunque, è andata a investire sul mondo del seme, il che significa offrire piantine di carciofo provenienti da seme e non da materiale di propagazione vegetativa. In più, da quest'anno, la ditta sementiera presenta un catalogo completo sui segmenti Violetto e Romanesco con specifiche varietà commerciali. “Tra i violetti, proponiamo Opal F1 e Capriccio F1, entrambi di forma allungata e colore viola intenso – continua Carrieri – Il carciofo violetto, che si presta molto bene per la prima gamma evoluta, si commercializza perlopiù da ottobre a fine gennaio”.

“A febbraio, poi, il mercato si sposta verso il Romanesco che, negli ultimi anni, ha ottenuto sempre maggiori riscontri. Tra questi, i nostri Artemisa F1 (nella foto di apertura) e Atenea F1 (qui sotto) si distinguono per le teste grandi, tonde, molto tenere e l'elevata qualità interna”.



Non solo fresco. Nunhems ha lavorato anche sul prodotto destinato alla lavorazione industriale, sia per surgelato, sia per il sottolio. Peculiarità tutte italiane. “Industria e consumatori vogliono un carciofo pieno, con tante foglie e dal colore chiaro, quindi è necessaria una genetica a parte – conclude Carrieri - I nostri prodotti leader sono Madrigal F1 e Symphony F1, di colore verde chiaro e molto pieni”.

Copyright 2018 Italiafruit News