Mercato frizzante per il Tardivo di Ciaculli

Il mandarino siciliano deve però fare i conti con il clima anomalo

Mercato frizzante per il Tardivo di Ciaculli
Il Tardivo di Ciaculli sta vivendo una campagna dal duplice volto: da una parte il tipico mandarino di Palermo cavalca l'onda di un mercato positivo, dall'altra i produttori devono fare i conti con le difficoltà climatiche.

"La commercializzazione sta andando bene, lavoriamo con la Grande distribuzione organizzata, abbiamo un target di alta qualità e non riusciamo a far fronte a tutte le richieste - spiega a Italiafruit News il presidente del Consorzio Il Tardivo di Ciaculli, Giovanni D'Agati - Allo stesso tempo, però, stiamo affrontando gli stessi problemi di tutto il comparto agrumicolo: la siccità estiva ha portato a un abbassamento della pezzatura. Su cento quintali di prodotto abbiamo un 50% di calibri piccoli contro il 20% di una stagione normale. E poi noi operiamo con il diradamento preventivo. Comunque il mandarino in piccolo è il migliore, perché riesce a mantenere le caratteristiche qualitative più a lugo".



L'inverno mite e siccitoso si sta facendo sentire. "Non piove da un mese e mezzo, gli invasi sono vuoti, quale prospettiva abbiamo? - aggiunge l'imprenditore - Abbiamo le piante già con la zagara, quando il fiore dovrebbe uscire ad aprile: siamo in piena campagna di raccolta e sotto ci sono già i fiori. Rischiamo di non avere prodotto per la prossima campagna: da agricoltori non abbiamo tempo da perdere in discussioni, servono iniziative concrete per garantirci un futuro".



Guardando gli aspetti positivi, però, il Tardivo di Ciaculli si presenta con un contenuto eccezionale di zuccheri quest'anno. "E' veramente dolcissimo - rimarca il presidente - e la produzione di questa campagna non sarà certo elevata, anche perché tra grandinate e venti forti, il 2017 ci ha fatto penare. Ci attesteremo attorno ai tremilioni di chili, in linea con il 2016. Registriamo poi una percentuale di scarto non inferiore al 25-30%. Ma malgrado tutto stiamo lavorando per garantire a clienti e consumatori la qualità a cui sono abituati, con la passione che ci contraddistingue. Il prodotto di scarto? Abbiamo molte richieste dall'industria, c'è una riscoperta di questo nostro frutto e l'attenzione è alta".



Il Consorzio sta investendo anche nel biologico, anche se non è facile visto che gli agrumeti del Tardivo di Ciaculli sono fatti di tanti piccoli appezzamenti collocati in un'area urbana. Attualmente circa il 20% della produzione è biologica. Il prezzo alla produzione di questo mandarino oscilla tra i 35 e i 70 centesimi il chilo, a seconda della qualità del prodotto. Al Consorzio aderiscono circa 90 aziende produttrici e la campagna è destinata a chiudersi con un mese di anticipo rispetto al solito, probabilmente già alla prima settimana di marzo.

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