Uva da tavola, tra innovazione varietale e qualità garantita

A Noicattaro, in Puglia, lo stato dell'arte davanti a mille rappresentanti della filiera

Uva da tavola, tra innovazione varietale e qualità garantita
Si è tenuto recentemente a Noicattaro, in provincia di Bari, il 21esimo Congresso nazionale (il 17esimo internazionale) sull’uva da tavola che - organizzato da Mario Colapietra, ricercatore in viticoltura – ha ospitato circa mille partecipanti tra produttori, ricercatori, consulenti, tecnici, addetti alla commercializzazione e stampa.



“Il congresso rappresenta una delle poche occasioni di incontro tra produttori, mondo commerciale e indotto – ha detto a Italiafruit News Giacomo Suglia, presidente Apeo, l’associazione di produttori ed esportatori ortofrutticoli pugliesi – La nostra viticoltura si caratterizza per la grande professionalità dei produttori, sempre più attenti alla salute e sicurezza dei lavoratori, dei consumatori e dell’ambiente. Quest’anno, ad esempio, abbiamo ascoltato con interesse il funzionario della Bosch che ha presentato un nuovo sistema per limitare l’uso dell’acqua nel vigneto. Ma, lo ripetiamo sempre più spesso, tutti i nostri sforzi meriterebbero maggiore supporto da parte della politica”.

Sui programmi di ricerca e le verifiche per ottenere nuove varietà di uva da tavola senza semi è intervenuto Maurizio Ventura, responsabile per l'Europa dello Sviluppo delle licenze Sun World International.



“Per arrivare a licenziare una nuova varietà – ha detto il manager della società californiana – servono tempi molto lunghi. Nel caso di AutumnCrisp® (Sugrathirtyfive) parliamo di 14 anni, perché sono numerosi gli step da compiere: costituzione dei semenzali, selezione della varietà e impianto in vigneto sperimentale, sviluppo del marchio commerciale, deposito brevetto, valutazione produttività e qualità dell’uva, rilievo di eventuali difetti, caratteristiche organolettiche, predisposizione alla conservazione, sperimentazione nel mondo, consenso dei consumatori e degli addetti alla commercializzazione”.
Sun World realizza ogni anno più di 300 combinazioni di incrocio, con l’obiettivo di migliorare la produttività, la grandezza dell’acino, le caratteristiche gustative, il colore, la conservabilità, e soddisfare così le esigenze dei produttori, dei distributori e dei consumatori di tutto il mondo.

Ventura ha anche ritirato il premio “Targa Bacca d’oro” conferito alla Sun World per: “aver attuato impegnativi, costosi e innovativi programmi di ricerca di miglioramento genetico, finalizzati alla creazione di nuove varietà di uva da tavola senza semi. Nelle regioni italiane di coltivazione dell’uva da tavola, la diffusione di varietà apirene con le migliori caratteristiche produttive, qualitative e gustative ha consentito alla produzione nostrana di migliorare la competitività internazionale, ridurre i costi di produzione e soddisfare le nuove esigenze dei consumatori e della grande distribuzione organizzata internazionale. La Società Sun World ha contribuito con la sua attività allo sviluppo economico e occupazionale delle regioni meridionali italiane”.

Altra tematica di attualità affrontata al congresso è la resistenza alla peronospora e all’oidio. Argomento trattato da Asia Khafizova dei Vivai Cooperativi Rauscedo che ha descritto la collaborazione con l’Istituto di genomica applicata dell’Università di Udine che ha portato alla valutazione di alcune varietà di uva da tavola quali Julian, Anjuta, Rossa di Novycherkassk e altre uve apirene.

Sulle esigenze della grande distribuzione organizzata è intervenuto Antonello Lepore, responsabile assicurazione qualità e prodotto controllato della società Orchidea Frutta di Rutigliano (Bari). Specializzata nella produzione e distribuzione di uva da tavola, ciliegie, agrumi e pesche, l’azienda – che dispone di tutte le certificazioni richieste dalla Gdo (Grasp Brc, Ifs, GlobalGap) - controlla rigorosamente, sia nelle proprie sedi sia in quelle dei partner esteri, ogni fase del processo produttivo, dall’approvvigionamento alle attività di selezione, confezionamento e distribuzione del prodotto, per garantire freschezza, genuinità e sicurezza alimentare. La qualità di ogni lotto di produzione è garantita dalle certificazioni di conformità rilasciate da laboratori di analisi accreditati e controllati dall’Ente italiano di accreditamento Accredia.

Nunzio Pavone, della Giuliano Puglia Fruit di Turi (Bari), ha parlato del controllo della qualità lungo la filiera per garantire la sicurezza alimentare e la salubrità dei prodotti commercializzati. I controlli sono effettuati nei vigneti, nelle centrali ortofrutticole al ricevimento dell’uva, durante il confezionamento, nelle strutture di frigo-conservazione e prima della partenza dei mezzi di trasporto. Si va dal controllo visivo delle caratteristiche del grappolo e delle bacche al succo d’uva.



L’evento si è concluso con la consegna di 61 attestati di frequenza e di merito della Scuola di specializzazione in viticoltura per l’aggiornamento gratuito delle aziende produttrici di uva da tavola.

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