«Mercati all'ingrosso, difendere l'identità»

Intervista a Sangalli (Confcommercio): il pluralismo è un valore

«Mercati all'ingrosso, difendere l'identità»
Due eccessi (fisco e burocrazia) e due deficit (legalità e infrastrutture). Sono questi per Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, le due criticità principali dell'Italia. Il numero uno dell'associazione di categoria è intervenuto ieri pomeriggio a Cesenatico (Forlì-Cesena) per parlare dello sviluppo della Romagna, uno dei principali poli ortofrutticoli italiani.

Commercio al dettaglio tradizionale, Grande distribuzione organizzata ed ecommerce possono convivere? E a che prezzo? "C'è un valore fondamentale che caratterizza il nostro Paese e verso cui siamo sempre stati favorevoli - spiega a Italiafruit News Sangalli - ed è quello del pluralismo distributivo: il piccoli, il medio e il grande devono convivere nell'interesse del consumatore. L'ecommerce non deve essere visto come un avversario, ma come un'opportunità da saper cogliere per avere nuove possibilità di sviluppare ed esercitare proprio il valore del pluralismo distributivo".



E i piccoli negozi, come i fruttivendoli, non rischiano di essere tagliati fuori? "Indubbiamente questo rischio c'è, ma va evitato - risponde il presidente di Confcommercio - noi cerchiamo di informare e formare soprattutto i giovani imprenditori perché sappiano cogliere le opportunità del digitale".

Questi cambiamenti in atto, però, si stanno riflettendo sull'intera filiera distributiva con riflessi anche pesanti: dal ridimensionamento della rete di vicinato fino al momento difficile che stanno vivendo i Mercati all'ingrosso, come testimoniato dagli ultimi articoli di Italiafruit. Su questo Sangalli ribadisce che "l’identità non è contraria alla modernità, ma è l’antidoto alla omologazione. Così si difende il futuro”.

Per ridare slancio alle imprese commerciali, il presidente spinge sul tasto della cattiva burocrazia. "I costi annuali a carico delle micro e piccolissime imprese ammontano a circa 33 miliardi di euro: ottomila euro per ogni azienda, un prezzo che nessuna azienda merita di pagare. Ancora oggi molti imprenditori combattono contro la cattiva burocrazia, la carta, le procedure... sognando più digitale e semplificazione. La prima marcia da ingranare è quella del proseguimento della riduzione della pressione fiscale per raggiungere stabilmente quel 2% di crescita - conclude Carlo Sangalli - che consentirebbe alle famiglie di consumare di più e alle imprese di tornare a crescere".

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