Carrefour, ecco la cura Bompard: orizzonte 2022

Il piano: il rilancio della catena passa dal biologico e dall'ecommerce

Carrefour, ecco la cura Bompard: orizzonte 2022
Ci sono azioni dolorose, come i tagli al personale (anche se le 2.400 uscite in Francia saranno volontarie). E poi indirizzi strategici per guadagnare produttività e competitività (come il piano ecommerce). Ma Alexandre Bompard, presidente e direttore generale di Carrefour, ha una forte ambizione: l'essere pioniere in quella che lui definisce "transizione alimentare".



Il numero uno della catena francese martedì scorso ha presentato "Carrefour 2022", il piano per la trasformazione del gruppo distributivo che si basa su quattro pilastri. Il primo è l'organizzazione aziendale che, secondo le linee di Bompard, dovrà essere più aperta e semplificata, orientata al multicanale, a nuove collaborazioni che possono diventare leve per la crescita e l'innovazione. Tradotto in azioni, però, questo vuol dire una razionalizzazione del gruppo (chiusura della sede corporate e addio al nuovo quartier generale) e tagli per 2.400 addetti su una forza lavoro francese di 10.500 dipendenti.



Capitolo competitività. E qui si parla di investimenti: due miliardi all'anno, sviluppo del proprio marchio e poi, dal 2020, riduzione dei costi.
L'obiettivo di Carrefour è di diventare leader dell'ecommerce alimentare, con una grande attenzione ai prodotti freschi e freschissimi. Inoltre la catena punta ad aprire duemila nuovi negozi di prossimità nei prossimi cinque anni; spingerà sul format Cash & Carry, e investirà anche in Brasile e Argentina, oltre che espandere l'insegna Promocash in Francia. Sul digitale l'investimento è importante: 2,8 miliardi da qui al 2022 per arrivare a un giro d'affari online di 5 miliardi per i prodotti alimentari.



Da questi investimenti Carrefour si aspetta anche risultati: in primis un milione di nuovi consumatori di prodotti freschi in Francia, arrivare a 5 miliardi di fatturato per i prodotti biologici e coprire un terzo del fatturato dai proprio prodotti a marchio. Nel piano si parla di coprire il 20% degli approvigionamenti attraverso le filiere Carrefour entro il 2020 in Francia, di lanciare un piano agroecologico, di valorizzare i prodotti locali, e ancora della mobilitazione della Fondazione Carrefour per finanziare progetti di agricoltura biologica e di avviare un partenariato col Wwf per finanziare la conversione al bio e creare un'etichettatura specifica.



"Ho una grande ambizione per Carrefour: farlo diventare il leader mondiale nella transizione alimentare, offrendo ai nostri clienti, ogni giorno e ovunque, un cibo di qualità, affidabile e a un prezzo ragionevole", queste le parole di Bompard. "Per far questo dobbiamo rimodellarci, migliorare la nostra efficienza operativa, investire nei nostri formati, costruire un potente modello omnicanale e sviluppare la nostra offerta di prodotti, soprattutto freschi e biologici e a marchio Carrefour. Questo è il significato del piano di trasformazione. I metodi intensivi hanno raggiunto i loro limiti, i consumatori non sono mai stati così preoccupati per ciò che mangiano. Giustamente vogliono maggiori informazioni, qualità e trasparenza lungo tutta la filiera alimentare. Carrefour vuole combattere una battaglia: quella della transizione alimentari per tutti. La nostra ambizione si basa su forti impegni: garantire ai nostri clienti prodotti convenienti a un buon prezzo, agire per la democratizzazione dei prodotti biologici, rafforzare la nostra lotta contro gli sprechi alimentari - conclude il presidente - e migliorare la sostenibilità degli imballaggi e soprattutto garantire la sicurezza alimentare".

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