Chicche di Natura Solarelli, più piccoli frutti

In Metaponto si amplia la produzione di lamponi, test sul mirtillo

Chicche di Natura Solarelli, più piccoli frutti
Piccoli frutti sempre più importanti per la linea “Chicche di Natura" Solarelli. Dopo i test in alcune catene distributive avviati nella seconda parte del 2017, questi prodotti sono e saranno proposti in diversi formati e grammature, in bicchierini e cestini, per il consumo on the go e a casa; il tutto "accompagnato" da iniziative promozionali nei punti vendita.

Nel 2017 sono stati commercializzati complessivamente 1.515 quintali di lamponi che corrispondono ad un +544% rispetto al 2016. I preventivi di produzione 2018 di Apofruit Italia, Coop Sole e Ortofruit Italia, le aziende partner del progetto "Chicche di Natura", sono di oltre cinquemila quintali per i lamponi, quattromila quintali per i mirtilli e 400 quintali per le more, cui si aggiungono 5.800 quintali di "Nergi" di Ortofruit Italia. 



Il lampone, sottolinea Apofruit Italia, viene coltivato in Metaponto e la varietà di riferimento è Adelita; la coltura si sta sviluppando in modo significativo dopo le prime sperimentazioni dello scorso anno, tanto che la superficie dedicata è passata in dodici mesi da uno a sette ettari. Per il mirtillo si è ancora alle battute iniziali, con l’intenzione di realizzare i primi impianti produttivi dal prossimo mese, febbraio

Nella zona di Scanzano Jonico (Matera), in particolare, stanno aumentando le superfici per rifornire il mercato di un prodotto italiano coltivato in pieno inverno, quando la materia prima presente è scarsa, con l'obiettivo di garantire buoni risultati economici ai produttori.



Il test sul lampone dello scorso anno è stato considerato positivo da Apofruit Italia, nonostante gli impianti in prova siano stati colpiti da eventi atmosferici straordinari, in primis le forti gelate di gennaio, che hanno compromesso la produzione autunno-invernale, consentendo solo ad aprile un primo risultato produttivo: le piante hanno risposto bene e la raccolta si è protratta fino ai primi di luglio.
 
Tra i punti di forza la pezzatura (alcuni lamponi arrivano a pesare anche 12 grammi), la shelf-life molto interessante per la commercializzazione e, da un punto di vista organolettico, un sapore molto bilanciato, con giusto equilibrio tra acidità e zuccheri. La pianta inoltre, tiene a precisare ancora Apofruit Italia, non necessita di molti interventi fitosanitari e visto che si presta alla coltivazione integrata, si stanno effettuando lanci di insetti utili.



Novità per questa produzione sono i campi fuori-suolo, che hanno raggiunto quasi la metà della superficie coltivata, attualmente quasi tutta in Basilicata, se si eccettua un’azienda  in Calabria. 
Due i cicli di raccolta: uno invernale iniziato a dicembre - un po’ in ritardo a causa delle temperature estive sopra la media che hanno rallentato lo sviluppo vegetativo delle piante - che si concluderà a febbraio e uno primaverile, al via dal mese di aprile. Il prodotto finale viene quindi declinato in diversi tipi di confezioni, dai cestini (foto sopra) ai bicchierini (sotto), per soddisfare ogni esigenza e momento di consumo.




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