Unes e Iper, campagna nei pdv sulla legge per gli shopper

Le due catene: «Norma ingiusta, impegnati per cambiarla»

Unes e Iper, campagna nei pdv sulla legge per gli shopper
L'impressione è che non sarà un fuoco di paglia: l'introduzione degli shopper eco-bio a pagamento ha toccato il consumatore e ne sta cambiando le abitudini di consumo, come emerge dall'indagine del Monitor Ortofrutta di Agroter (clicca qui per leggere la notizia).
Il mondo della Grande distribuzione organizzata sta studiando le contromosse e l'appuntamento di questa settimana con la fiera Marca, a Bologna, lascerà spazio anche a un confronto su questo tema tra i principali player italiani.

Intanto Iper - La grande i e Unes hanno messo nero su bianco la loro strategia: un impegno per cambiare la legge che prevede l'obbligo del pagamento per i nuovi sacchetti biodegradabili e compostabili che servono per acquistare l'ortofrutta sfusa. Le due insegne lo hanno ribadito attraverso una campagna di comunicazione nei loro punti vendita.
Iper e Unes ritengono “ingiusta la norma della legge che obbliga a far pagare al cliente un imballo primario” e le due insegne si batteranno “a tutti i livelli per farla cambiare”. Nel frattempo si impegnano a “vendere il sacchetto biodegradabile sottocosto al prezzo più basso possibile, ovvero a 1 centesimo”.



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