«Trentino Frutticolo Sostenibile», il percorso continua

Tutti i nuovi dati di sintesi e aggiornamento del progetto territoriale

«Trentino Frutticolo Sostenibile», il percorso continua
Avanti per la piena sostenibilità delle produzioni frutticole del Trentino. Il Progetto "Trentino Frutticolo Sostenibile", avviato nella primavera del 2016 e concretizzatosi lo scorso luglio nella pubblicazione del primo Bilancio di sostenibilità, continuerà il suo percorso anche nel 2018, supportato da una visione sempre coerente e condivisa tra gli attori privati e pubblici.

Ieri, a Trento, nella sede della Federazione Trentina della Cooperazione, sono stati presentati i dati di sintesi e aggiornamento che hanno messo in luce nuovi e concreti passi in avanti. Continua, infatti, l'attività formativa che ha contato nel 2017 oltre 1.200 ore di docenza sul tema della sicurezza e tutela dell'ambiente, con 8.996 presenze e 31.432 ore di formazione. Da segnalare, poi, il progetto di informatizzazione dei Quaderni di Campagna, per una gestione moderna e funzionale, giunto ormai a due terzi del totale delle aziende e che si prevede completato entro il prossimo febbraio.

Cardine di "Trentino Frutticolo Sostenibile" rimangono i controlli analitici della frutta, dove si è riscontrato che il 99,4% dei campioni risulta conforme. Oltre alla consueta attività di revisione delle irroratrici, degno di nota il dato che emerge dalla raccolta di imballaggi fitosanitari ed altri rifiuti agricoli, organizzata da Apot, che evidenzia un deciso calo nei conferimenti dal 2012 al 2017, sintomo di una maggiore consapevolezza e attenzione nell'utilizzo e smaltimento.

Particolare soddisfazione è stata espressa per il progetto "Meleto pedonabile sostenibile", frutto della collaborazione tra Apot, Fem e Cif, in cordata Ati, che sulla base di un campionamento delle aree frutticole del Trentino ha messo in luce un livello di biodiversità del suolo e decisamente soddisfacente che ha permesso alla società Ccpb - che ha realizzato il lavoro - di rilasciare la prima "certificazione" sulla base dello standard Dtp 17 "Biodiversity Alliance". Questo progetto, annunciato nel 2016, è entrato nella sua piena fase operativa, ma già un nuovo progetto per una "Frutticoltura alternativa sostenibile" è stato presentato per favorire il rilancio della Dop Susina di Dro e valutare l'efficacia del controllo biologico della "mosca mediterranea" con il rilascio di nemici naturali.
 
Prosegue poi il progetto di ricerca tra Assomela e la Libera Università di Bolzano, impegnati in un percorso triennale (2017/19) verso il miglioramento delle condizioni di uso ed efficienza dell'acqua e predisposizione di un "indice di qualità" ambientale e produttivo per il sistema "frutteto".

Sul tema caldo e sensibile del biologico si conferma la previsione di arrivare a 800 ettari dedicati entro il 2022, con un netto incremento delle quota delle varietà "resistenti" che arriverà a circa il 4% del totale.



"E' passato meno di un anno dall'inizio delle attività di informazione e comunicazione che Apot ed i Consorzi associati hanno deciso di attivare per dare trasparenza e maggiore valore alle tante iniziative realizzate nel campo della sostenibilità - ha dichiarato Ennio Magnani, presidente Apot - E già i primi risultati si sono visti, frutto del costante dialogo e confronto tra enti pubblici e privati, organismi di categoria e rappresentanze, libere associazioni e centri di ricerca. Un intenso lavoro di ricerca ed innovazione, fatto oggi anche di relazione e di condivisione, dove ognuno ha operato con la massima serietà, professionalità e concretezza, consapevole di sostenere e realizzare progetti finalizzati a garantire un futuro al nostro territorio e alle nuove generazioni".

"Il Bilancio di sostenibilità della frutticoltura trentina è la dimostrazione concreta dell'applicazione della strategia del sistema frutticolo trentino per garantire uno sviluppo sostenibile delle proprie attività - ha sottolineato Mauro Fezzi, presidente della Federazione - Raccoglie quanto fatto finora sui diversi aspetti della sostenibilità e i risultati raggiunti gettando le basi per gli obiettivi futuri, nella logica di sviluppare un percorso il più possibile condiviso con tutti i portatori d'interesse".

"Dobbiamo liberarci dalla chimera del biologico - ha affermato l'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola - non è la panacea di tutti i mali. Inondare i campi di zolfo e di verderame non è detto che faccia bene; piuttosto, il biologico va declinato in maniera diversa rispetto ai luoghi. Il futuro invece è nella sostenibilità. La ricerca e la sostenibilità sono il vero valore riconosciuto e pagato dai consumatori".

Ha partecipato alla presentazione dei dati anche Roberto Della Casa, managing director di Agroter che guida il comitato di coordinamento del progetto. Della Casa, in particolare, ha presentato una nuova ricerca Cawi condotta in tre Paesi europei, Germania, Spagna e Danimarca, per verificare la percezione del concetto di sostenibilità del consumatore europeo riferito all'agricoltura e, più in particolare, alle mele. "Da questa ricerca - ha spiegato Della Casa - è emerso come la sostenibilità sia un tema centrale tra i giovani e come la frutticoltura trentina venga considerata da circa un terzo del campione come una frutticoltura rispettosa dell'ambiente. Interessante notare - ha proseguito - che dove è più alta la percentuale di consumo di prodotti bio nel Paese di riferimento, come la Germania, più vi è la consapevolezza che il biologico non è esente da problematiche sul piano ambientale. Grandi opportunità vi sono nella valorizzazione della frutticoltura di montagna in quanto nei Paesi esaminati oltre il 40% dei consumatori non sa esprimersi in merito ai valori intrinseci delle produzioni di montagna, che quindi non sono percepite come di migliore qualità".

Per "Trentino Frutticolo Sostenibile", ora, il prossimo appuntamento è il secondo incontro annuale di dialogo e confronto con il territorio, che avrà luogo il 25 gennaio nella sala congressi della Cooperativa Cocea di Taio (Trento). All'incontro parteciperanno rappresentanti di prestigio della politica, delle istituzioni e della società civile, con la finalità di rendere tangibile l'impegno dei frutticoltori nel perseguire il benessere dell'ambiente e dell'intera collettività.

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