«Basta regali ai produttori, Distretti del cibo e street food agricoli vanno fermati»

Levata di scudi di commercianti ed esercenti. Che promettono battaglia

«Basta regali ai produttori, Distretti del cibo e street food agricoli vanno fermati»
“Attenderemo l’insediamento del nuovo Governo che scaturirà dalle elezioni di marzo e chiederemo che la norma, profondamente ingiusta e non condivisibile, venga rivista”. I commercianti sono pronti a dare battaglia all’istituzione dei “distretti del cibo” prevista dall’articolo 47 della legge di stabilità, considerati “un ulteriore privilegio che il Governo concede agli agricoltori”. Lo dice a Italiafruit News Donatella Prampolini Manzini, presidente dei dettaglianti dell’alimentazione Fida e vicepresidente di Confcommercio. 

Il provvedimento consentirà alle aziende e cooperative agricole di vendere anche prodotti trasformati e pronti per il consumo attraverso l’utilizzo di strutture mobili e in modalità itinerante. Un “semaforo verde” che ha suscitato la reazione veemente anche della Federazione dei pubblici esercizi Fipe-Confcommercio, che raggruppa ristoranti e bar, secondo cui per l'impresa agricola non esistono più limiti: “possono vendere e somministrare alimenti sia in sede fissa che mobile, anche lontano dall'azienda e senza alcun nesso fra luogo di produzione e luogo di vendita dei prodotti, né alcuna garanzia che si tratti di prodotti di propria produzione”, il commento del presidente Lino Stoppani. Che punta il dito contro Maurizio Martina, (“un Ministro appiattito verso gli agricoltori”) e prepara un manifesto politico di denuncia di una situazione definita "inaccettabile e mortificante per la categoria dei ristoratori".



“Gli agricoltori sono gli unici che possono di fatto avviare un negozio o un ristorante senza che i locali abbiano la destinazione d'uso per queste attività”, il j'accuse della Fipe che ha messo nel mirino in particolare, il comma 7, “che - asserisce - toglierà ai Comuni ogni possibilità di governance del territorio".

Dal canto suo Prampolini, leader dei dettaglianti, preannuncia iniziative per tutelare commercianti ed esercenti partendo dal concetto che “le regole debbono essere uguali per tutti”. Ma a tempo debito: di mezzo c’è la campagna elettorale e bisognerà aspettare l’esito delle elezioni.

“I regali di fine anno di questo Governo sono stati molteplici”, aggiunge ironica Prampolini. “Dal mancato riporto delle perdite per le aziende in contabilità semplificata, fino alla mancata proroga delle sanzioni per i sacchetti ultraleggeri. L’ultimo in termini temporali è stato proprio questo provvedimento che di fatto permette per l’ennesima volta agli agricoltori di avere privilegi non riconosciuti agli altri che operano nel medesimo settore. Lo troviamo profondamente sbagliato ed ingiusto e ribadiamo la nostra posizione di netta contrarietà”.

Ma gli agricoltori (ovviamente) non la vedono allo stesso modo: "Una normativa che mancava, le regole sono chiare ed uguali per tutti, basta polemiche e lavoriamo insieme”, le parole di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia. 
  
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