Dalle gelate al caldo record, il clima impatta sugli agrumi

Il caso delle clementine pugliesi. Campobasso: «Quest'anno prezzi più elevati»

Dalle gelate al caldo record, il clima impatta sugli agrumi
Dovrebbero essere i giorni più freddi dell'anno e invece, in tutta Italia, si toccano temperature record, più autunnali che invernali. L'anno scorso, di questi tempi, erano le pesanti gelate al Sud a dominare lo scenario climatico. Ne sa qualcosa Michele Campobasso (in foto), responsabile dell'azienda agricola Francesco Campobasso che perse l'intera produzione di clementine.

"Il 10 gennaio 2017 - spiega a Italiafruit News - c'erano meno 7 gradi centigradi a Palagiano (Taranto); oggi (ieri per chi legge, ndr), ad un anno di distanza, abbiamo 16°C, ieri sera 13". Parole, queste, che testimoniano come l'imprevedibilità del clima sia una condizione standard alla quale gli agricoltori italiani devono abituarsi.

"Il nostro lavoro è e sarà sempre più condizionato dal tempo - sottolinea l'imprenditore - Fortunatamente, nonostante il gelo dello scorso gennaio abbia distrutto la produzione ancora non raccolta, le nostre piante sono riuscite a superare il freddo, sia perché l'abbassarsi delle temperature è stato preceduto da nevicate (le piante di agrumi a temperature prossime allo zero rallentano il loro metabolismo), sia perché nutrite adeguatamente per superare lo stress. Negli agrumeti storici della nostra zona, in ogni caso, le piante debilitate che riscontravano dei problemi fitosanitari sono morte".

"Una strategia per affrontare la grandine, il freddo e l'eccesso di piogge, valida però solo per i nuovi impianti - sottolinea Campobasso - è quella di gestire gli agrumeti come le colture in serra. Tuttavia, le quotazioni degli agrumi sul mercato non consentono di ammortizzare l'investimento in tempi brevi; visti i costi significativi delle coperture (da 20 a 50mila euro per ettaro) ci vogliono almeno 15 anni".


Il magazzino dell'azienda, ampliato e ammodernato nel 2016

"In questa stagione agrumicola, la siccità estiva è stata responsabile della generale riduzione delle produzioni di clementine che, in parte, sta determinando prezzi leggermente più elevati rispetto all'anno precedente. Noi, nella nostra azienda, non abbiamo avuto un calo produttivo: registriamo volumi di vendita nella norma, con l'unico neo di calibri lievemente inferiori rispetto alla scorsa campagna. Preferiamo avere un frutto di caratteristiche organolettiche eccellenti a scapito, a volte, della pezzatura. Dopo l'allegagione dei frutti, lasciamo lavorare la pianta come madre natura comanda, senza forzarla con ormoni di sintesi per uniformare la pezzatura, intervenendo soltanto sulla nutrizione, optando, dove possibile, su prodotti naturali".

Campobasso è fiducioso per il prosieguo della stagione: "Se le condizioni climatiche saranno favorevoli, potremmo arrivare fino a febbraio inoltrato".

L'azienda Francesco Campobasso, recentemente, è stata insignita del premio "Mandarino d'Oro" all'ultima edizione della Sagra del Mandarino di Palagiano, per aver offerto il prodotto con le caratteristiche fisiche (forma, uniformità di pezzatura) e organolettiche (rapporto acidi/zuccheri, intensità di sapore) migliori della manifestazione, sulla base dei voti di una giuria composta da tecnici agronomi e responsabili acquisto delle famiglie.


Il premio "Mandarino d'Oro"

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