Mele Bio Val Venosta, stagione con il fiato corto

Eberhöfer: qualità e prezzi ok ma termineremo le scorte già ad aprile

Mele Bio Val Venosta, stagione con il fiato corto
“Una campagna commerciale eccezionalmente anomala”. Gerhard Eberhöfer, responsabile vendite Bio Val Venosta definisce così la stagione delle mele “organic” commercializzate dal consorzio venostano. “I danni causati da gelo e grandine hanno segnato in maniera drammatica tutta la produzione biologica in Europa, ed anche la Val Venosta ha subito cali importanti nei quantitativi”, spiega. I dati parlano chiaro: al primo dicembre 2017 si registrava un calo del 40-45% di quantità in stock nel Continente rispetto al 2016. 

E se in un’annata “normale” come poteva essere il 2016/17 Bio Val Venosta aveva terminato la campagna commerciale a giugno, quest’anno - puntualizza Eberhöfer – le previsioni sono impietose: le scorte si esauriranno con largo anticipo, entro il mese di aprile. 

“Sul fronte dei prezzi non possiamo lamentarci, ma purtroppo rimane il rammarico che quest’anno la disponibilità sia limitata e non ci sarà possibile accontentare tutti nostri clienti per 12 mesi”, dice ancora il responsabile vendite di Bio Val Venosta. 


“L’assortimento varietale disponibile inizia a ridursi: nelle prossime due settimane si concluderà la commercializzazione della Gala Bio, la varietà più prodotta in valle insieme alla Golden Bio. La qualità della produzione è ottima, in particolare il colore è brillante e dal punto di vista organolettico le mele si presentano con grado zuccherino elevato, una polpa soda e con una buona tenuta”

Bio Val Venosta in ogni caso, resta ai primi posti in Europa come produzione di mele biologiche. Ed è ottimista: “Nonostante questa annata eccezionale - afferma infatti Eberhofer -  siamo fiduciosi perché il biologico piace ogni anno sempre di più: in valle, i nostri areali produttivi sono cresciuti nel 2017 dell’8%, passando da 500 ettari del 2016 a 540. Si prevede un ulteriore aumento del 20% nel 2018 e stimiamo che nel 2019 ci saranno un totale di 800 ettari di biologico in valle”. Numeri che lasciano ben sperare per la prossima stagione in cui, almeno sulla carta, ci sarà più prodotto disponibile e si dovrebbe tornare alla normalità.