«Agricoltori senza più vincoli con i Distretti del cibo»

«Agricoltori senza più vincoli con i Distretti del cibo»
Dopo i mercatini a chilometro zero, un altro fronte rischia di "alimentare" il dualismo tra produttori e commercianti: l'articolo 47 della legge di stabilità istiuisce i "distretti del cibo", che Confcommercio ha prontamente bollato come “ulteriore privilegio che il Governo concede agli agricoltori". 

In una nota, la federazione dei pubblici esercizi (Fipe) aderente alla confederazione sottolinea che “il provvedimento consentirà alle aziende e cooperative agricole di vendere anche prodotti trasformati e pronti per il consumo, attraverso l'utilizzo di strutture mobili e in modalità itinerante”. "Questo significa - prosegue la Fipe - che per l'impresa agricola non esistono limiti: possono vendere e somministrare alimenti sia in sede fissa che mobile, anche lontano dall'azienda e senza alcun nesso fra luogo di produzione e luogo di vendita dei prodotti, né alcuna garanzia, per il consumatore, che si tratti di prodotti di propria produzione”. 

“Insomma - il j’accuse - gli agricoltori sono gli unici che possono di fatto avviare un negozio o un ristorante senza che i locali abbiano la destinazione d'uso per queste attività”. Nel mirino, in particolare, il comma 7, definito “il grimaldello per scardinare ogni vincolo all'attività di vendita e somministrazione da parte degli agricoltori”: “toglierà ai Comuni ogni possibilità di governance del territorio", la considerazione della Fipe.

"Non vogliamo pensare che al ministero delle Politiche Agricole apprezzino solo la ristorazione degli agricoltori a scapito di chi fa questo lavoro da anni rispettando precise regole”, conclude la Fipe. “Faremo sentire la nostra voce a livello istituzionale affinché venga rispettato un principio molto semplice ma che evidentemente al Ministero non tutti conoscono: nello stesso mercato devono valere le stesse regole". 
 
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