Agricoltura 4.0, ci siamo

Alla Maker Faire di Roma la proposta di un padiglione per il futuro del settore

Agricoltura 4.0, ci siamo
In occasione della Maker Faire Rome – The European Edition 4.0, dall’1 al 3 dicembre negli spazi della Fiera di Roma, lo scienziato olandese Casper Koomen, fondatore della rete FarmHack, ha lanciato la sfida ai maker di tutto il mondo per organizzare in Italia il più grande padiglione del mondo sul futuro dell'agricoltura. “Il cibo non nasce sui fornelli, ma dall'unione della natura con il lavoro dell'uomo: è da sempre l'attività maker per eccellenza e riguarda non solo il gusto, perché ha impatti su ambiente, salute, economia, società”, ha detto Koomen in un intervento ripreso dall’agenzia Ansa.

“L'Italia – ha aggiunto Koomen - è il paese con la maggiore biodiversità, che sta alla base del miglior cibo del mondo. Contadini, imprese agricole, maker, hacker e innovatori da tutto il mondo dovranno venire alla prossima Maker Faire per trasformare questa fiera in un grande hackathon e mettere in piedi un modello di sviluppo sostenibile per il futuro”.

Maker Faire è la manifestazione più grande al mondo dedicata all’innovazione, insieme a quelle di Bay Area a San Francisco e di New York. Dedicata alle famiglie e a tutti gli appassionati di innovazione, ha un format attrattivo anche per le aziende e i professionisti che utilizzano la cultura digitale come mezzo per affrontare le nuove sfide dei mercati.

Dal cibo del futuro alla robotica, dai droni all’intelligenza artificiale passando per l’agricoltura 4.0 e i big data: ogni giorno migliaia di persone, con il proprio talento e le proprie mani, lavorano per dare forma al mondo che ci aspetta. Quest’anno, però, protagonista al Maker Faire è stato il cibo, in tutte le sue declinazioni: agricoltura digitale, food design, smart kitchen, cibi dai “super poteri”. Con grande attenzione alla valorizzazione del food waste e del food safety.
Tra le novità 2017, anche l’area Rural Hack, un luogo di incontro tra i visitatori, la tecnologia e l’agricoltura, pensata per creare ponti tra ricerca accademica e piccole e medie imprese agricole, tra hacker e comunità.
Nutrita, poi, la presenza di università, centri di ricerca, scuole: 28 i partecipanti tra università (di cui cinque straniere) e centri di ricerca. Ed erano 55 le scuole selezionate, tra le centinaia di progetti pervenuti. Tutte hanno partecipato alla Call for Schools, realizzata in collaborazione con il Miur. Nella Call for Makers, sono stati presentati 750 progetti, da 40 nazioni diverse, con tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea rappresentati.

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