Il Viaggiator Goloso debutta con l'arancia rossa

Gasbarrino annuncia l'entrata del brand in ortofrutta. E cerca fornitori. Il video

Il Viaggiator Goloso debutta con l'arancia rossa
Al Teatro Manzoni di Milano, giovedì scorso, abbiamo voluto qualcosa di diverso per l’ortofrutta. Un cambio di mentalità per iniziare, di chi produce, di chi distribuisce e anche di chi consuma.
E Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes, tra gli ospiti dell’evento di lancio dello Speciale Frutta e Verdura, ci ha messo del suo. Annunciando il primo prodotto ortofrutticolo a marchio Il Viaggiator Goloso, la linea top di gamma dell’insegna. “L’arancia tarocco Ippolito, da febbraio sugli scaffali, sarà il primo a brand Vg – ha detto Gasbarrino - E’ un modo per ridare vita al settore retail. Il futuro è nelle nostre mani”.

Come ha anticipato nell’intervista pubblicata nello Speciale Frutta e Verdura, l’Ad di Unes ha confermato l’intenzione di trasferire la filosofia de Il Viaggiator Goloso anche all’ortofrutta. “Ma per creare un rapporto di partnership dobbiamo individuare bene i fornitori, selezionarli con cura. Finora non ci siamo voluti cimentare con frutta e verdura a marchio Vg sia perché lo ritenevamo prematuro, sia per la criticità della merceologia. Diciamo che ora il vantaggio è che non dobbiamo costruire una marca credibile, perché c’è già. Come c’è già l’abitudine del cliente a fidarsi dei prodotti Vg. Ci serviranno tanti produttori ortofrutticoli disponibili, capaci di interpretare lo standard di autenticità dei prodotti, e soprattutto di garantirne la continuità”.

“In questo momento – ha aggiunto Gasbarrino - stiamo costruendo un contenitore, i negozi de Il Viaggiator Goloso (l’ultimo, inaugurato il 29 novembre a Buccinasco, nel Milanese, ha segnato subito il record di incassi rispetto agli altri supermercati aperti negli ultimi dieci anni, ndr), luoghi dove i clienti possano fare la spesa come al supermercato ma senza sentirsi al supermercato. In questo contenitore, sotto il profilo estetico e architettonico, abbiamo raggiunto l’80-90% dell’interpretazione delle esigenze del consumatore; con i contenuti, invece, siamo circa al 50-60%. In particolare, con i contenuti del reparto frutta e verdura a zero, non siamo nemmeno partiti. E cerchiamo fornitori che interpretino il nostro pensiero. Crediamo che la relazione tra noi e i fornitori debba essere paritetica, non subordinata, leale ma rigida per ciò che riguarda i prodotti. Non possiamo permetterci di compromettere l’immagine che ci siamo costruiti in tanti anni, quindi chi ha qualche carta da giocare si faccia avanti, noi siamo pronti”.

L’imperativo, sottolineato più volte, è dunque che Vg non può sbagliare. E per questo sarà fondamentale la ricerca di produttori esperti, affidabili, entusiasti di poter far parte della famiglia Il Viaggiator Goloso, garantendo frutta buona sempre, non solo “qualche volta”.
Perché, se oggi il premium della marca del distributore vale il 2,5%, in Unes supera l’11% e in alcuni punti di vendita addirittura il 20-30%.



Per Gasbarrino, poi, il must è distinguersi sempre, essere unici: “Se pensiamo ai punti di vendita della Gdo nazionale – ha osservato - si assomigliano tutti e sono uguali da 50 anni. Se non ci inventiamo un nuovo modo di proporci non ce la faremo. La ricetta per uscirne è sempre la stessa: la scelta dei prodotti freschissimi, il servizio e un assortimento di marca del distributore forte e credibile che, nel nostro caso, incide per oltre il 42%”.

Ecommerce e Aldi sono le nuove minacce. “Innanzitutto, cambieranno le abitudini delle persone nel fare la spesa e, quindi, il modo di fare retail. Dovremo distribuire al dettaglio in modo non tradizionale, lavorando su due aspetti: le relazioni tra persone - intese come rapporto umano e preparazione degli addetti - e i prodotti freschi, che dovranno essere unici. Sganciarci dal concetto di promozioni che si pianificano con un mese un mese e mezzo di anticipo. Poi, il 50% del business passa da specializzati e ambulanti, dobbiamo mettere il naso in quello che succede là fuori. Infine – ha concluso Gasbarrino - dobbiamo ridare una scala ai prezzi di frutta e verdure, se compri e vendi a prezzo medio il cliente si prende il bello e lascia il brutto”.

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