Aglio Bianco polesano Dop, prove di vendita in Medio Oriente

Successo al Buonaitalia Trade Show. Tovo: puntiamo a inserirci nell'alta gamma

Aglio Bianco polesano Dop, prove di vendita in Medio Oriente
L'aglio Bianco polesano Dop strizza l'occhio al Medio Oriente. La recente partecipazione con uno spazio espositivo al Buonaitalia Trade Show di Dubai (19-20 novembre), evento riservato e organizzato dalla Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti per favorire l'esportazione delle migliori produzioni italiane nell'area Mena (Medio Oriente e Nord Africa), ha ampiamente soddisfatto i vertici del Consorzio di tutela.

"Abbiamo scelto di aderire a questo tradeshow esclusivo, dove i professionisti potevano partecipare solo su invito, per assecondare l'interesse riscontrato a Fruit Logistica 2017 da parte di importatori e operatori del Medio Oriente", dice a Italiafruit News Massimo Tovo, presidente del Consorzio di tutela dell'aglio Bianco polesano Dop (a destra nella foto). "Il feedback è assolutamente positivo, in particolare per la qualità dei contatti. Abbiamo potuto toccare con mano l'attenzione degli operatori verso prodotti di qualità a marchio che offrono garanzie su provenienza, metodi di produzione, impatto ambientale e tracciabilità".

Negli Emirati Arabi Uniti l'aglio è un prodotto molto utilizzato in cucina e proposto nei 357 ristoranti italiani (43 certificati "Ospitalità Italiana") attualmente attivi nelle due metropoli di Dubai e Abu Dhabi. "Proveremo ora - evidenzia il presidente - a esportare l'aglio polesano in questo promettente mercato, posizionando ovviamente il nostro prodotto nella fascia dell'alta gamma".

L'aglio Bianco polesano Dop, tra l'altro, figura tra gli ingredienti del piatto di spaghetti aglio e olio, realizzato da Saumya Tamrakar, che si è aggiudicato il primo premio del concorso "Young Chef's Italian Challenge", una gara tra giovani chef dei ristoranti stellati di Dubai.

In merito alla campagna commerciale in corso, spiega Tovo, "distribuiremo circa tremila quintali di prodotto, in linea con la scorsa stagione. Quest'anno abbiamo avuto un incremento della raccolta a fronte dell'aumento delle superfici e del numero dei soci. Purtroppo, però, il problema sanitario del marciume secco da Fusarium, di cui ancora oggi non si conoscono gli agenti causanti, ha interessato anche il Polesine, così come tante altre zone vocate d'Italia e Spagna. Abbiamo quindi stimato una quota di scarto che va dal 20 al 30% della produzione immagazzinata".

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