Fico, Pallottini: Roma sarebbe stata l'ideale

Il presidente di Italmercati: occasione persa, brava Bologna

Fico, Pallottini: Roma sarebbe stata l'ideale
Complimenti a Bologna per Fico, ma Roma, capitale d’Italia, ha perso una grande occasione: sarebbe stata la location ideale per il progetto. Questo il ragionamento di Fabio Massimo Pallottini (nella foto), presidente di Italmercati e direttore generale del Centro agroalimentare capitolino a pochi giorni dall’inaugurazione del parco tematico bolognese.

Pallottini - come si legge sul sito internet del Car - ha portato personalmente l’augurio di buon lavoro ai vertici del Centro Agroalimentare felsineo, al presidente Andrea Segrè, al direttore generale Alessandro Bonfiglioli e a tutto lo staff per aver creduto e per aver voluto partecipare fattivamente  - insieme al Comune di Bologna, promotore, a Fico Eataly World, gestore del Parco, a Fondazione Fico per l’educazione alimentare e ad altri importanti e lungimiranti partner - alla realizzazione della "Disneyland del cibo".

“L’impegno dei colleghi di Bologna - sottolinea Pallottini - viene giustamente premiato quale testimonianza delle competenze progettuali, professionali e specialistiche che insistono nei grandi Mercati italiani; ciò dà la prova che nell’ambito dei Centri agroalimentari lavora gente in grado di portare avanti progetti complessi ed innovativi”
 
“Il Mercato di Bologna è un pezzo importante di Italmercati, una componente storica di questo grande ed articolato mondo dell’agroalimentare che la nostra organizzazione ha voluto mettere in rete”, prosegue il presidente. “L’esperienza di Fico nasce da una costola di Caab e raccoglie una buona parte delle nostre fatiche e del lavoro fatto sino ad ora per dare peso e rilevanza a questo settore che vuole vedersi riconosciuto il suo ormai indubbio ruolo di grande asset strategico industriale”.

“Al contempo - conclude Pallottini - non posso mancare di sottolineare che Roma ha perso una grande opportunità. La capitale d’Italia – perché sulla carte ancora lo è – sarebbe stata la location ideale per un progetto del genere. La sua natura cosmopolita avrebbe potuto raccogliere suggestioni ed approcci a dir poco multicolori. Non voglio però essere né troppo pessimista, né troppo scettico: spero si possa sempre recuperare in futuro”.

Come? “Penso a una città della gastronomia, sulla scia di quanto stanno facendo in Francia a Lione e prossimamente anche a Rungis, sede del più grande mercato francese. Sarebbe un modo per valorizzare il Made in Italy e il più grande Centro agroalimentare italiano”.

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